Categories: CINEMA E TV

Fantozzi festeggia cinquant’anni: il ragioniere che ha narrato l’Italia

Cinquant’anni fa, nel 1975, il grande pubblico italiano ha accolto con entusiasmo l’uscita di Fantozzi, un film che ha segnato l’inizio di una delle saghe più iconiche del cinema nazionale. Diretto da Luciano Salce, l’opera sarà trasmessa oggi, 2 dicembre 2025, su Rete 4 alle 16.03 e sarà disponibile anche al cinema in versione restaurata, oltre che su Netflix. Il ragioniere Ugo Fantozzi, interpretato da Paolo Villaggio, è diventato un simbolo della cultura italiana, le cui disavventure e battute sono rimaste impresse nella memoria collettiva. Fantozzi non si limita a essere una semplice commedia slapstick; rappresenta anche una critica incisiva alla società italiana, offrendo un ritratto amaro del mondo del lavoro e del conformismo piccolo-borghese che, a distanza di cinquant’anni, risulta ancora incredibilmente attuale.

La trama di Fantozzi, il ragioniere sfortunato

La narrazione di Fantozzi ruota attorno alle disavventure del ragionier Ugo Fantozzi, impiegato della Megaditta, che si trova a fronteggiare un ambiente lavorativo oppressivo, capi spietati e colleghi servili. La vita di Fantozzi è caratterizzata da una serie infinita di umiliazioni. In ufficio, egli è ridotto a un numero senza identità, costretto a subire le angherie dei superiori e a partecipare a rituali di sudditanza grotteschi. La sua esistenza domestica non è da meno: vive con una moglie insoddisfatta e una figlia dall’aspetto poco gradevole, in una routine monotona e priva di gioia. Anche i rari momenti di svago, come le vacanze o le uscite con gli amici, si trasformano in situazioni surreali e disastrose.

La forza di questo film risiede nella sua abilità di combinare una comicità fisica travolgente con una critica sociale penetrante. Sotto le gag, emerge un ritratto spietato della società italiana degli anni ’70, in cui le gerarchie lavorative sono rigide e i dipendenti accettano passivamente ogni sopruso pur di mantenere il posto. Fantozzi rappresenta l’italiano medio, bloccato tra la paura di ribellarsi e la consapevolezza della propria miseria.

Il cinquantennale del ragioniere Ugo

Un aspetto distintivo di Fantozzi è l’impossibilità di riscatto del protagonista. A differenza di altri personaggi del cinema italiano, che tentano di opporsi al loro destino, Fantozzi è condannato a una vita di sconfitte. Ogni suo tentativo, per quanto ben intenzionato, si ritorce contro di lui. Dalla celebre scena della corazzata Kotiomkin, definita “una cagata pazzesca!”, alla disastrosa partita di calcetto con il megadirettore, il risultato rimane invariato: umiliazione e sconfitta.

Questo elemento avvicina Fantozzi alla tradizione della commedia all’italiana più amara, quella di Monicelli e Risi, in cui la risata è sempre accompagnata da un velo di malinconia. Fantozzi non è solo una commedia, ma una rappresentazione cruda della condizione umana: la frustrazione, l’oppressione, il desiderio di emergere e l’impossibilità di farlo. A cinquant’anni dalla sua prima uscita, il film continua a divertire e a far riflettere. Il suo protagonista, con la sua eterna sconfitta e la sua rassegnazione, rispecchia ancora oggi la vita di molti italiani. Forse perché, in fondo, ognuno di noi porta un po’ di Fantozzi dentro di sé: vittime di un sistema che ci schiaccia, ma sempre pronti a ridere delle nostre disavventure.

Il grottesco e la critica sociale

Uno degli aspetti più caratteristici di Fantozzi è il suo stile surreale e grottesco. La realtà viene distorta in modo paradossale, trasformando la vita quotidiana in un incubo kafkiano: il tragitto casa-lavoro di Fantozzi diventa un’odissea di autobus stracolmi e corse impossibili; i suoi superiori sono figure mitologiche, avvolte in un’aura divina; il suo destino è segnato dalla famosa “nuvola di Fantozzi”, che lo segue ovunque.

Questi elementi creano un universo narrativo singolare, in cui la comicità scaturisce dall’assurdità delle situazioni e dalla rassegnazione del protagonista. Tuttavia, oltre alla dimensione surreale, il film offre anche una riflessione sulla società italiana dell’epoca, e non solo.

La Megaditta simboleggia un sistema lavorativo oppressivo, dove il potere viene esercitato in modo arbitrario e il servilismo è l’unica via di sopravvivenza. Anche la classe media non ne esce indenne: Fantozzi e i suoi colleghi accettano ogni ingiustizia senza mai tentare una vera ribellione, limitandosi a sfogarsi in privato con qualche insulto sommesso. Questo ritratto, pur nella sua esasperazione comica, conserva una sorprendente attualità: basta osservare il contesto attuale per riconoscere meccanismi simili a quelli di allora.

Le battute immortali di Fantozzi

La popolarità di Fantozzi nell’immaginario collettivo è in parte dovuta alle sue battute, molte delle quali sono diventate veri e propri modi di dire. Oltre alla già citata corazzata Kotiomkin, è impossibile non ricordare “Com’è umano lei!”, rivolto al megadirettore in un disperato tentativo di adulazione, oppure “Si dice Pòltrona Frau”, in cui Fantozzi cerca di mostrarsi superiore, rivelando invece la sua eterna sottomissione.

Queste frasi sono rimaste nel linguaggio comune perché catturano in poche parole l’essenza del personaggio e del mondo che lo circonda: un universo di frustrazione, ipocrisia e piccole vendette.

Paolo Villaggio oltre Fantozzi

Il fenomeno di Fantozzi deve molto al genio di Paolo Villaggio, attore, scrittore e autore satirico, che ha saputo dare vita a un personaggio capace di incarnare la mediocrità e la sconfitta dell’italiano medio, trasformando queste tematiche in arte. Tuttavia, la carriera di Villaggio non si è limitata al ragioniere più famoso d’Italia.

Ha collaborato con registi di grande prestigio come Fellini, in La voce della luna, Ermanno Olmi, in Il segreto del bosco vecchio, e Mario Monicelli, in Cari fottutissimi amici, dimostrando di essere molto più di un semplice comico. Il suo talento si esprimeva anche nella scrittura, e i libri di Fantozzi rimangono oggi un capolavoro di umorismo nero e critica sociale.

Amalia Sisto

Recent Posts

Pulizie di primavera, basta un ingrediente naturale: il rimedio della nonna per pulire piastrelle, vetri e rubinetti

Pulizie di primavera, con questo rimedio della nonna pulisci al meglio piastre, vetri, rubinetti, che…

53 minuti ago

Il trucco per aprire WhatsApp sul tuo pc: è semplicissimo

Aprire l'app di messaggistica di Meta sul computer è davvero molto semplice. Ecco come installarla…

3 ore ago

Solo da Lidl e a meno di 3 euro, il prodotto più amato sta facendo impazzire tutti: non vorrai mica restare senza?

Questa settimana, le corsie di Lidl sono animate da un evento che non può passare…

7 ore ago

Offerta lampo Conad! Il prodotto più venduto ora costa una sciocchezza: sono le ultime scorte

C'é un alimento fondamentale della cucina italiana, simbolo di convivialità e tradizione. Conad a preparato…

9 ore ago

Come guadagnare senza lavorare: cosa è il reddito passivo

Se vuoi guadagnare senza lavorare devi assolutamente conoscere il fenomeno del reddito passivo: ecco di…

18 ore ago

Anche dopo aver dormito 8 ore accusi sonnolenza? Potrebbe essere un sintomo di una malattia: cosa devi fare

Dormire bene è cruciale per la salute. Ma se accusi sonnolenza anche dopo aver dormito,…

20 ore ago