Il cinema come espressione di identità: analisi del libro “Ciak in Puglia”

La Puglia celebra il suo cinema con il libro Ciak in Puglia, evidenziando l’identità culturale e il ruolo dei festival nella crescita del settore cinematografico regionale.

La Puglia, con la sua luce unica, i paesaggi incantevoli e la ricca tradizione culturale, si afferma come un vero e proprio set cinematografico. Le storie che hanno preso vita su questo territorio sono ora celebrate nel libro Ciak in Puglia. La rivoluzione di una terra diventata capitale del cinema, il diciottesimo volume curato da Repubblica Bari, sotto la direzione del caporedattore Domenico Castellaneta e con il supporto del giornalista Antonio Di Giacomo. Questo libro sarà disponibile a partire da sabato 22 marzo per chi acquisterà il quotidiano, con la raccomandazione di prenotare in edicola.

Un’opera per valorizzare l’identità pugliese

Il progetto editoriale ha l’obiettivo di mettere in luce l’identità culturale della Puglia, non limitandosi ai soli aspetti architettonici e paesaggistici. Come sottolinea Castellaneta, la regione ha raggiunto una maturità tale da poter esprimere i propri giacimenti culturali, attraverso una produzione cinematografica che racconta l’evoluzione del settore e i suoi protagonisti. Il libro si propone di fornire una rappresentazione fedele del panorama cinematografico pugliese, valorizzando le professionalità locali emerse grazie a importanti eventi come il Bif&st, il Bari International Film & TV Festival.

Castellaneta evidenzia l’importanza di questo volume, che rappresenta un ulteriore passo nella valorizzazione della cultura pugliese. Attraverso le testimonianze di esperti del settore, il libro offre uno spaccato della realtà cinematografica regionale, contribuendo a una maggiore consapevolezza delle identità pugliesi, sia per gli abitanti che per i visitatori.

Il ruolo dei festival nella crescita del cinema pugliese

Durante la presentazione del libro al Multicinema Galleria, Oscar Iarussi, direttore del Bif&st, ha sottolineato come la Puglia abbia sempre avuto una profonda connessione con il cinema, menzionando figure storiche come il produttore Francesco Santalucia. Tuttavia, la vera svolta è avvenuta negli ultimi decenni, con opere significative come Lacapagira di Piva e La stazione di Rubini. Questi film, realizzati da autori pugliesi o da registi di fama internazionale come Ozpetek, hanno scelto la Puglia come set, contribuendo a una nuova narrativa cinematografica.

Iarussi ha anche proposto di riscoprire il valore della contemplazione come un gesto sacro, suggerendo l’idea di creare piccole strutture sul lungomare per incoraggiare il pubblico a godere della bellezza naturale della regione. Questa visione sottolinea l’importanza di connettere il cinema con il contesto ambientale, creando un’esperienza unica per gli spettatori.

Verso un futuro internazionale per il cinema pugliese

La presidente dell’Apulia Film Commission, Anna Maria Tosto, guarda con ottimismo al futuro del cinema in Puglia. Tosto afferma che il libro non solo racconta la storia del cinema pugliese, ma rappresenta anche un invito a continuare a innovare e crescere. È fondamentale mantenere un rapporto stretto con il pubblico e sviluppare legami con l’imprenditoria culturale, che può fungere da supporto per chi desidera realizzare progetti cinematografici nella regione.

La presidente sottolinea l’importanza di un ulteriore sforzo creativo e intellettuale per garantire che il cinema pugliese possa continuare a prosperare e a farsi conoscere a livello internazionale. Con una base culturale così ricca e un panorama cinematografico in espansione, la Puglia si prepara a scrivere nuovi capitoli nella sua storia cinematografica.

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