L’Emilia-Romagna Film Commission promuove il cinema regionale con 21 milioni dal 2015

L’Emilia-Romagna sostiene il cinema con investimenti e strategie, promuovendo produzioni locali e internazionali, e ottenendo risultati economici significativi nel settore audiovisivo.

L’Emilia-Romagna, terra di cinema e di celebri cineasti, continua a brillare nel panorama audiovisivo italiano e internazionale. Dalla magia delle opere di Federico Fellini e Michelangelo Antonioni, fino alla provocazione artistica di Pier Paolo Pasolini, la regione ha una lunga e ricca tradizione cinematografica. Dal 2014, il governo regionale ha intrapreso un percorso di sostegno al settore audiovisivo, creando la Emilia-Romagna Film Commission, un ente che opera sotto l’Assessorato alla Cultura e che si occupa di tutti gli aspetti legati alla produzione cinematografica, dalla fase di creazione fino alla distribuzione nelle sale. Grazie a un investimento di 21 milioni di euro dal 2015 a oggi, la regione ha visto un ritorno economico di oltre 100 milioni di euro, nonostante le difficoltà incontrate durante la pandemia di Covid-19.

Strategie per attrarre produzioni

Negli ultimi anni, l’Emilia-Romagna Film Commission ha attuato strategie mirate per attrarre produzioni cinematografiche e audiovisive sul proprio territorio. L’ente ha partecipato attivamente a festival e mercati di settore, instaurando collaborazioni con i singoli comuni per rendere la regione un polo attrattivo. L’obiettivo è supportare i professionisti del settore nella ricerca di risorse, servizi e opportunità di finanziamento. La Film Commission si propone di creare un ambiente collaborativo tra operatori, promuovendo iniziative che favoriscono la sinergia e lo scambio di conoscenze. In questo contesto, sono stati avviati progetti specifici in collaborazione con associazioni di categoria, volti a stimolare eventi di networking e a migliorare le competenze professionali.

La Film Commission ha stretto alleanze con diverse organizzazioni, tra cui Agis, Fice e Acec, per promuovere la valorizzazione delle opere, oltre a collaborazioni con istituzioni come l’Università di Bologna. Queste azioni mirano a creare un ecosistema coeso che favorisca la crescita del cinema e dell’audiovisivo, dalla produzione alla distribuzione, fino alla formazione.

Investimenti e risultati concreti

A partire dal 2024, la Regione Emilia-Romagna ha ampliato le proprie risorse, integrando i fondi regionali con quelli comunitari previsti dal PR-FESR 2021-2027. Sono stati istituiti bandi specifici per lo sviluppo di opere audiovisive, destinati sia a produzioni locali che a quelle europee ed extra-europee. Fino ad oggi, la regione ha sostenuto 469 opere, tra cui 131 film e 53 produzioni televisive, con una significativa presenza di cortometraggi e documentari. I dati indicano un impatto economico di 1 a 4,7 euro per ogni euro investito, evidenziando l’efficacia delle politiche di sostegno.

Nel 2025, il film “Paternal Leave” di Alissa Jung, girato nel Delta del Po, ha ottenuto il prestigioso Premio “AG Kino Gilde – Cinema Vision 14plus” alla Berlinale. Altri successi includono “L’Oro del Reno” di Lorenzo Pullega, presentato al Bifest di Bari, e “La vita dei Grandi” di Greta Scarano, che uscirà nelle sale il 3 aprile. Questi risultati dimostrano la vitalità del settore e il potenziale della regione come punto di riferimento per il cinema.

Tradizione e innovazione nel cinema

L’Emilia-Romagna ha visto la presenza di grandi Maestri del cinema italiano, come Pupi Avati e Marco Bellocchio, affiancati da giovani talenti emergenti come Michele Vannucci e Greta Scarano. La Film Commission si impegna a raccontare la diversità delle prospettive contemporanee, valorizzando le storie e i luoghi della regione. Un esempio è “L’Orto Americano” di Pupi Avati, che ha chiuso il Festival di Venezia nel 2024, un film che esplora le radici culturali e sociali del Delta del Po.

Inoltre, la regione sta investendo nel settore delle serie televisive, in crescita negli ultimi anni, con progetti come “Motor Valley” per Netflix, che si aggiungono a titoli già affermati come “Coliandro” e “Summertime”. Anche il settore documentaristico sta ottenendo riconoscimenti, con la candidatura ai Nastri d’Argento 2025 per “Prima della Fine. Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer” di Samuele Rossi. Queste iniziative testimoniano l’impegno della regione nel promuovere il cinema e l’audiovisivo, garantendo un futuro luminoso per l’industria culturale locale.

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