Dal 3 aprile 2025, il pubblico avrà l’opportunità di assistere nelle sale cinematografiche a “Lumière – L’avventura del cinema”, distribuito da Lucky Red in una versione restaurata. Questo film rappresenta una raccolta di 120 cortometraggi inediti realizzati dai pionieri del cinema francese, Auguste e Louis Lumière. L’opera si propone di celebrare l’eredità di questi innovatori a 130 anni dal primo film da loro girato, “Sortie d’usine” (Uscita dalla fabbrica), datato 1895.
“Lumière – L’avventura del cinema” è considerato da registi di fama mondiale come Wes Anderson e Martin Scorsese un punto di riferimento fondamentale per il mondo del cinema. Anderson lo descrive come «l’origine di tutti i nostri sogni cinematografici», mentre Scorsese lo definisce un «patrimonio universale». Justin Triet, un altro regista, ha parlato di questo lavoro come di una «pura meraviglia». La pellicola, che racchiude la bellezza e la semplicità dei filmati originali, è un tributo ai Lumière e alla loro visione del mondo, che ha segnato l’inizio della storia cinematografica.
La narrazione di questi cortometraggi sarà guidata dal testo e dalla voce di Thierry Frémaux, un rinomato storico e critico del cinema, nonché direttore dell’Istituto Lumière di Lione e delegato generale del Festival di Cannes. Frémaux presenterà la selezione ufficiale del festival il 10 aprile 2025 a Parigi, dando così un ulteriore risalto all’importanza di questa celebrazione.
Le 120 “vedute”, come vengono chiamati i filmati della durata di 50 secondi, sono state selezionate da Frémaux tra oltre 2000 opere esistenti. Il restauro è stato effettuato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna, un processo che ha permesso di riportare alla luce la bellezza originaria di queste pellicole, restituendo agli spettatori l’esperienza visiva di chi le ha viste per la prima volta.
Frémaux ha annunciato anche l’imminente lancio della piattaforma Lumière+, prevista per settembre 2025, dove sarà possibile accedere a tutte le 2000 “vedute”. Questo progetto mira a far scoprire la vitalità di queste opere, offrendo una sorta di “detox visivo” rispetto alle immagini filtrate dei moderni dispositivi. I Lumière, secondo Frémaux, erano «maniaci dell’inquadratura», e ogni loro scena rifletteva un’etica precisa.
Auguste Lumière (1862 – 1954) e Louis Lumière (1864 – 1948) sono ricordati non solo come inventori del cinematografo, ma anche come artisti che hanno saputo “scrivere” con la loro macchina da presa. Le loro opere, come sottolineato da Frémaux, evocano la bellezza di quadri di artisti come Renoir e Manet, raccontando la vita con uno stile naturalistico. “Lumière” si configura quindi come un’opera che rende giustizia a questi pionieri, celebrando la loro straordinaria influenza sulla storia del cinema.
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