Pippo Mezzapesa annuncia l’arrivo di Lidia Poet sul set del suo nuovo film

Pippo Mezzapesa, regista pugliese di 44 anni, ha condiviso la sua esperienza con i giovani talenti del concorso Cortinametraggio, che quest’anno celebra il ventesimo anniversario. Durante una masterclass tenutasi a Cortina d’Ampezzo, il regista ha sottolineato l’importanza dei cortometraggi come trampolino di lancio per chi desidera intraprendere una carriera nel cinema. “Tutto cominciò con i corti con cui vinsi il David di Donatello a 21 anni. Penso ancora che sia un passaggio indispensabile per chi voglia cominciare a fare cinema”, ha dichiarato Mezzapesa in un’intervista rilasciata all’ANSA.

Il regista, noto per la serie “Groenlandia” su Disney, che affronta con audacia la vicenda del delitto di Sarah Scazzi avvenuto ad Avetrana, tornerà presto sul set per la terza stagione de “La legge di Lidia Poët“, con Matilda De Angelis, per Netflix. Mezzapesa ha evidenziato come i cortometraggi rappresentino un “rito di passaggio”, essenziale per la sua carriera.

Gli esordi di Pippo Mezzapesa

La carriera di Mezzapesa è iniziata come autodidatta nel mondo del cinema. “Fui a un passo dall’entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia, ma fui escluso dopo il periodo propedeutico”, ha raccontato. Il suo primo cortometraggio, “Lido Azzurro” del 2002, con un budget limitato, ha vinto al Festival Corto in Bra, dove tra i giurati c’era Paolo Sorrentino, con il quale ha mantenuto un legame speciale. Il suo secondo lavoro, “Zinanà” (2003), un cortometraggio in super 16 sulla storia di una banda musicale della provincia di Bari, è stato inviato ai David di Donatello senza particolari aspettative, ma ha sorpreso tutti vincendo il premio.

Nel corso della sua carriera, Mezzapesa ha realizzato vari documentari sul mondo del lavoro in Puglia, tra cui quelli sul caporalato e sull’industria siderurgica di Taranto. Ha anche diretto il mockumentary “Pinuccio Lovero” e un cortometraggio dedicato al calciatore Antonio Cassano. Il suo primo lungometraggio di finzione, “Il paese delle spose infelici”, è tratto dall’omonimo romanzo di Mario Desiati, seguito da “Il Bene mio” e “Ti mangio il cuore”, presentato a Venezia con Elodie. Attualmente, Mezzapesa sta preparando nuovi progetti e non esclude la possibilità di realizzare un altro cortometraggio, considerandoli un ottimo modo per farsi conoscere e mettere alla prova il proprio talento.

Messaggi ai giovani autori

Durante la masterclass, moderata dal critico cinematografico Francesco Alò, Mezzapesa ha offerto consigli preziosi ai giovani autori presenti. Ha affermato che nel mondo dello spettacolo è fondamentale imparare a dire di no, anche se all’inizio è importante accettare compromessi. “L’importante è continuare a difendere le proprie idee con tenacia”, ha sottolineato. Ha condiviso un aneddoto personale riguardo al suo percorso, ricordando come inizialmente fosse stato scartato dal Centro Sperimentale di Cinematografia, ma successivamente suggerito per un’importante posizione da parte di chi lo aveva giudicato “non adatto”.

L’incontro ha trasmesso un messaggio forte e chiaro: la determinazione, la capacità di ascolto e il coraggio di seguire la propria visione artistica sono elementi imprescindibili per emergere nel competitivo panorama del cinema.