Un racconto che affonda le radici nella storia della **mafia**, quello presentato nel film “The Alto Knights – I due volti del **crimine**”, distribuito nelle sale a partire da oggi, 13 marzo 2025, da **Warner Bros. Pictures**. La pellicola, scritta dal 92enne **Nicholas Pileggi**, noto per opere come “Quei bravi ragazzi” e “Casino”, e diretta dal regista premio **Oscar** 83enne **Barry Levinson**, esplora uno dei più intricati rapporti tra due figure di spicco della **criminalità organizzata** di **New York**: **Frank Costello** e **Vito Genovese**, entrambi interpretati dall’attore **Robert De Niro**.
Ambientato negli anni **Cinquanta**, il film mette in scena la rivalità tra le famiglie mafiose di **Costello** e **Genovese**, che si contendono non solo il dominio delle strade di **New York**, ma anche il controllo della **Cupola di Cosa Nostra**. **Costello**, soprannominato dalla stampa americana il “primo ministro della **malavita**”, è un personaggio astuto e diplomatico, mentre **Genovese**, noto anche come **Don Vitone**, è un assassino spietato e senza scrupoli. La loro amicizia d’infanzia si trasforma in una feroce battaglia quando **Genovese** decide di ingaggiare **Vito Gigante**, interpretato da **Cosmo Jarvis**, per assassinare **Costello**.
L’azione prende avvio con un attentato fallito ai danni di **Costello**, che segna l’inizio di una guerra tra le due fazioni. La pellicola si sviluppa come una sanguinosa partita a scacchi, dove ogni mossa è calcolata e ogni errore può costare caro. La tensione tra i due boss cresce mentre cercano di sopraffarsi l’uno con l’altro, in un contesto segnato da alleanze fragili e tradimenti. La rappresentazione della **mafia**, pur con toni malinconici, offre uno spaccato della **cultura americana** e delle sue radici italiane, mettendo in luce le complessità e le contraddizioni di un’epoca in cui il **crimine organizzato** esercitava un’influenza significativa sulla vita quotidiana.
Il film di **Levinson** si distingue per la sua capacità di intrecciare la narrazione con un forte senso di **realismo**, portando lo spettatore a riflettere non solo sulle dinamiche di potere tra i boss mafiosi, ma anche sulle conseguenze delle loro azioni. La storia di **Costello** e **Genovese** diventa così un’epopea di ambizione e violenza, in cui i legami di sangue e amicizia vengono messi alla prova da un mondo spietato e senza pietà.
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