L’attore Sebastian Stan, noto per le sue interpretazioni sul grande schermo, ha ottenuto una nomination agli Oscar per il suo ruolo nel film “The Apprentice“, dove interpreta un giovane Donald Trump. Tuttavia, il suo primo Golden Globe e l’Orso d’argento al Festival di Berlino sono arrivati grazie a “A different man“, un’opera che lo vede indossare una maschera per metà del film e desiderare di tornare a indossarla nell’altra metà. Questo lungometraggio, diretto da Aaron Schimberg, sarà disponibile in Italia a partire dal 20 marzo 2025, distribuito da Lucky Red.
Il potere dell’umorismo
In una conferenza stampa tenutasi a Los Angeles, Stan ha condiviso la sua visione riguardo all’importanza dell’umorismo quando si affrontano temi complessi e delicati. Nato in Romania nel 1982 e trasferitosi a New York da bambino, l’attore ha sottolineato come la sceneggiatura di “A different man” riesca a bilanciare momenti di profonda tragedia con sprazzi di umorismo. Secondo Stan, “sfortunatamente, la miglior commedia nasce dal dolore“, evidenziando il modo in cui la narrazione riesce a trovare leggerezza anche nei momenti più difficili.
Il film non si limita a esplorare il tema del body horror, ma si addentra nei meandri della percezione di sé e dei giudizi esterni. “A different man” si distingue per la sua capacità di affrontare la complessità dell’identità fisica, facendo leva sul fascino del doppio. Le suggestioni visive richiamano i lavori di registi come David Cronenberg e David Lynch, ma presentano anche elementi che ricordano l’atmosfera newyorkese di Woody Allen, con i suoi teatri indipendenti e i personaggi intellettuali.
La trama di A different man
La narrazione ruota attorno a Edward, interpretato da Stan, un aspirante attore affetto da neurofibromatosi, una malattia genetica che provoca la crescita di tumori sotto la pelle, alterando i lineamenti del suo viso. Edward vive in solitudine nel suo appartamento, la cui situazione non è certo migliorata dal suo ultimo lavoro, un video aziendale che promuove l’inclusione di persone con disabilità facciali.
Tuttavia, la vita di Edward cambia quando Ingrid, una giovane e solare aspirante drammaturga interpretata da Renate Reinsve, si trasferisce nell’appartamento accanto. Tra i due nasce un’amicizia e, spinto dalla sua insicurezza, Edward decide di sottoporsi a un’operazione chirurgica innovativa che lo trasforma in “un uomo diverso”.
Il viaggio interiore di Edward
Dopo l’intervento, Edward acquisisce un aspetto nuovo, ma la sua ricerca di identità e felicità si rivela complicata. L’incontro con Oswald, interpretato da Adam Pearson, che vive realmente con la neurofibromatosi, cambia la sua prospettiva. Oswald, con la sua personalità vivace e senza fronzoli, dimostra di aver trovato un modo per vivere senza nascondersi, rubando la scena a Edward.
Sebastian Stan riflette sull’impatto che il ruolo ha avuto su di lui, descrivendo come l’uso della protesi abbia influenzato il suo modo di muoversi e interagire con gli altri. Con una carriera che include importanti lavori a Broadway e ruoli nel Marvel Cinematic Universe, Stan ha appreso che è fondamentale comprendere le esperienze di chi si sente emarginato. La sua esperienza sul set di “A different man” ha reso evidente l’importanza di mettersi nei panni degli altri, per offrire una rappresentazione autentica delle sfide che affrontano le persone con disabilità.
Il film, con il suo mix di dramma e umorismo, si propone di esplorare le complessità dell’identità e dell’accettazione, offrendo al pubblico uno spunto di riflessione su temi attuali e universali.