Bobby Solo, icona della musica italiana, ha celebrato il suo ottantesimo compleanno il 18 marzo 2025. La sua carriera, che ha segnato profondamente il panorama musicale del nostro paese, è stata oggetto di una recente intervista in cui ha ripercorso i momenti salienti della sua vita artistica.
Nato a Roma, Bobby Solo ha iniziato la sua avventura musicale all’età di quattordici anni. Nel 1960, ispirato da una giovane ragazza, figlia di un giornalista americano, si avvicinò al mondo di Elvis Presley, mentre in Italia il fenomeno non era ancora esploso. La sua passione per la musica lo portò a richiedere tre dischi 45 giri e due Long Playing direttamente dagli Stati Uniti. Questo fu l’inizio della sua “dipendenza” da Elvis, che lo influenzò profondamente.
La scelta del nome d’arte è avvenuta in modo del tutto casuale. Nonostante le aspirazioni del padre, che desiderava un futuro da medico o avvocato per lui, Bobby iniziò a farsi conoscere nel settore musicale. Durante una registrazione con la casa discografica Ricordi, la segretaria fraintese la richiesta del Direttore Artistico, trasformando “Bobby, solo Bobby” in “Bobby Solo”, un nome che avrebbe segnato la sua carriera.
Bobby Solo è noto per le sue partecipazioni al Festival di Sanremo, dove ha ottenuto importanti riconoscimenti. La sua prima vittoria risale al 1965 con il brano “Se piangi se ridi”, ma il suo debutto più memorabile è stato l’anno precedente con “Una lacrima sul viso”, scritta in collaborazione con Mogol. Questo brano, cantato in playback a causa di un’improvvisa difficoltà vocale, ha riscosso un enorme successo, portando a vendite record di due milioni di dischi.
Nel 1969, Bobby ha trionfato nuovamente a Sanremo con “Zingara”, esibendosi insieme a Iva Zanicchi. La sua musica ha saputo attraversare le generazioni, diventando un punto di riferimento nel panorama musicale italiano.
Oltre alla sua carriera musicale, Bobby Solo è un uomo di profonda fede. Ha raccontato come la sua vita sia stata segnata da eventi che lo hanno avvicinato alla spiritualità. Dopo un grave problema alle corde vocali nel 1978, un viaggio a Lourdes e un mese di preghiere lo hanno portato a riacquistare la voce, un evento che lui stesso definisce un “piccolo miracolo”.
Bobby vive con la moglie Tracy Quade, originaria della Corea, che ha abbracciato la fede cattolica dieci anni fa. Insieme hanno un figlio, Ryan, di dodici anni, che già svolge il ruolo di chierichetto. La famiglia di Bobby è numerosa: ha cinque figli e otto nipoti, con un legame profondo e affettuoso che continua a caratterizzare la sua vita.
La storia di Bobby Solo è un viaggio straordinario nel mondo della musica e della fede, che continua a ispirare generazioni di artisti e fan.
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