CREMONA – «La musica è un bene da restituire». Queste le parole di Piero Farulli del Quartetto Italiano, riprese da Simone Gramaglia, viola del Quartetto di Cremona, che illustra un’importante iniziativa che unisce la città di Stradivari ad Addis Abeba, in Etiopia. Questo legame si fonda sulla storica tradizione della liuteria cremonese. «Tutto è nato a Tokyo durante un evento organizzato dal Consorzio Stradivari e dalla Stauffer», racconta Gramaglia. In quell’occasione, ha condiviso con Giorgio Grisales l’impegno della sua associazione, In Musica Veritas, nel promuovere la musica e sostenere giovani talenti, un lavoro che si intreccia con il Premio Filippo Nicosìa, volto a coinvolgere ambasciate italiane e istituti culturali nella valorizzazione di virtuosi emergenti.
Il legame con addis abeba
Il coinvolgimento del Consorzio Stradivari nella missione in Etiopia è stato accolto con entusiasmo. L’ambasciatore italiano ad Addis Abeba, Agostino Palese, ha supportato l’idea, che ha rapidamente preso forma grazie all’operato dell’Istituto Italiano di Cultura in Etiopia, diretto da Semen Kumurzhi, e a Laura Antonetti, responsabile delle attività culturali. Grisales, presidente del Consorzio Stradivari e membro di Confartigianato, insieme a Marco Vinicio Bissolotti, referente per la liuteria di Cna, hanno immediatamente accolto la proposta di Gramaglia: portare la loro esperienza per ‘curare’ la collezione di strumenti ad arco della Yared School of Music di Addis Abeba.
Un’ esperienza umana e culturale
«Abbiamo accolto con grande interesse la proposta di Gramaglia e abbiamo partecipato attivamente alle iniziative organizzate dall’ambasciata e dall’Istituto italiano di cultura», spiegano Grisales e Bissolotti. È stato chiesto loro di esaminare e mettere a punto gli strumenti di proprietà del conservatorio etiope. L’esperienza si è rivelata incredibile, non solo a livello professionale, ma anche umano. «Abbiamo percepito una forte voglia di fare e una fame di cultura che nelle nostre terre sembra rara. La sensazione è quella di una società giovane, desiderosa di crescere non solo economicamente, ma anche culturalmente».
Collaborazione e futuro
Gramaglia sottolinea la generosità dei due maestri, che si sono dedicati alla scuola, lavorando sugli strumenti, controllando i ponticelli e ottimizzando il suono. Due liutai locali hanno assistito, mostrando grande interesse per le competenze dei maestri cremonesi. Grisales e Bissolotti hanno già in mente di continuare questa collaborazione. «Abbiamo preso i primi contatti e vogliamo far crescere questa sinergia», affermano. Durante il loro soggiorno, Gramaglia ha condotto una masterclass, affiancato dalla violinista Federica Franchi e dalla mezzosoprano Loredana Ferrante. Un concerto presso l’ambasciata ha concluso tre giorni intensi, gettando le basi per futuri scambi economici e culturali.
Prospettive per la musica in africa
L’idea di vendere violini in Africa e di far crescere una cultura musicale sono due aspetti che si intrecciano. «Sono emerse molte idee», afferma Grisales. Come Consorzio e associazioni di categoria, ci piacerebbe inviare ad Addis Abeba un maestro liutaio per un programma di stage intensivo. Inoltre, si cerca di trovare fondi per una borsa di studio, affinché uno dei liutai etiopei possa fare un’esperienza formativa a Cremona, in un vero e proprio apprendistato.