L’artista napoletano Gigi D’Alessio ha espresso preoccupazioni riguardo all’impatto dell’intelligenza artificiale nel campo musicale durante un seminario tenutosi il 25 marzo 2025 presso il Ministero della Cultura. Il cantautore ha sottolineato l’importanza di una regolamentazione adeguata per evitare che la creatività artistica venga compromessa.
Intervento al seminario
Gigi D’Alessio ha partecipato al seminario intitolato ‘Musica e Intelligenza Artificiale: Opportunità, rischi e la sfida nella regolamentazione‘ attraverso un collegamento video. Durante il suo intervento, ha messo in guardia contro il rischio di una generazione di artisti che potrebbero diventare “mediocri e sfaticati” se l’intelligenza artificiale non verrà regolamentata. L’artista ha affermato: “Se avrò una macchina che lavora al posto mio, vuol dire che io non farò nulla e non imparerò nulla”. D’Alessio ha evidenziato che le macchine non possono esprimere emozioni, un elemento fondamentale nella creazione musicale.
La creatività in pericolo
D’Alessio ha approfondito il suo punto di vista, sostenendo che l’intelligenza artificiale funge da contenitore da cui si estraggono canzoni, ma ciò non sostituisce il valore umano nella scrittura musicale. Ha citato figure storiche della musica italiana come Mogol, Migliacci e Baglioni, chiedendosi che fine faranno autori di talento in un contesto dominato da algoritmi. “La macchina non ha occhi, non ha sangue nelle vene, non sa cosa significa il battito del cuore quando si scrive una canzone”, ha affermato, sottolineando come la tecnologia non possa sostituire l’esperienza umana.
Il futuro della musica
D’Alessio ha concluso il suo intervento con un appello a utilizzare le macchine come strumenti e non come sostituti degli artisti. “Io faccio un discorso soprattutto da musicista: la creatività verrà meno e avremo tutti prodotti uguali”, ha dichiarato. Ha espresso timori riguardo alle case discografiche che potrebbero decidere di non investire più sugli artisti, optando invece per produzioni generate dall’intelligenza artificiale. Secondo D’Alessio, l’unica cosa che resterà agli artisti sarà la musica dal vivo, mentre la creatività rischierebbe di svanire.