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La resilienza al lavoro: Harmony e il cambiamento della musica, la rabbia di chi resiste

Alessandro Chesi, proprietario di Harmony Music situato in via Manzoni, ha espresso il suo disappunto nei confronti della negligenza del Comune riguardo alla gestione degli eventi musicali. In un’intervista rilasciata nel marzo del 2025, Chesi ha dichiarato: “Dovrebbero avere più cura di chi tiene accesa un faro in centro, nonostante tutto”. La sua frustrazione è emersa in seguito all’organizzazione del firmacopie di Francesco Gabbani, avvenuto a febbraio, dove l’accesso all’evento era limitato esclusivamente all’acquisto del disco presso un’altra rivendita, escludendo il suo negozio.

La protesta di Alessandro Chesi

Alessandro Chesi ha manifestato il suo disappunto per la scelta del Comune di favorire un altro negozio, affermando che Harmony Music è l’unica attività nella zona a resistere, mentre molte altre hanno chiuso nel corso degli anni. “Mi fa piacere vedere che il Comune privilegia uno store che vende musica una volta ogni tanto rispetto al mio, che invece si occupa solo di dischi tutto l’anno”, ha commentato. Chesi ha sottolineato che, sebbene non abbandoni la piazza, si sente penalizzato dalle decisioni comunali.

In particolare, Chesi ha criticato la scelta di tenere il firmacopie di Gabbani al Teatro Animosi, mentre nel 2023 si era svolto al Palco della musica. “Nessuno in Comune mi ha dato risposta su questi fatti”, ha aggiunto, esprimendo la sua frustrazione per la mancanza di comunicazione.

Il negozio dimenticato

La situazione di Chesi è ulteriormente complicata da un episodio avvenuto a novembre, quando il Comune ha pubblicato una brochure per promuovere le attività natalizie, escludendo il suo negozio. “In tanti anni di successi, Gabbani non ha mai fatto un saluto ai suoi fan nel mio negozio. Eppure sono l’unico che cerca di tenere sempre aperto, rimettendoci il cotto e il crudo”, ha affermato Chesi.

La clientela di Harmony Music è composta principalmente da persone di età compresa tra i 25 e gli 80 anni, con una prevalenza di clienti over 40. Chesi ha osservato che, nonostante la difficoltà del settore musicale, il negozio riesce a mantenere una clientela abituale, anche se il numero di visitatori giornalieri è limitato a un massimo di cinque.

Le sfide del mercato musicale

Chesi ha descritto la situazione attuale della musica italiana come drammatica, definendo il settore un “niche”. Le vendite nel suo negozio si concentrano su titoli specifici, come le compilation di Sanremo, album di Lucio Corsi, Gabbani e i Pinguini Tattici Nucleari. Tuttavia, il disco più venduto è “Avalon” dei Roxy Music, un classico degli anni ’80.

Nonostante la recente rinascita del vinile, il mercato musicale è dominato dallo streaming, con il 90% della musica consumata in questo modo. Chesi ha espresso preoccupazione per la qualità dell’ascolto, sottolineando che molti vinili vengono riprodotti su giradischi economici importati dalla Cina, che compromettono l’esperienza musicale. “Quando l’hardware costa meno del software, non è il caso di ascoltare musica”, ha concluso Chesi, evidenziando le sfide che affronta nel mantenere viva la sua attività in un contesto così difficile.

Luisa Bindi

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