Chi è che non lo ha mai fatto? Studiare con la musica in sottofondo è un’abitudine comune. Ma è anche un’abitudine proficua?
La musica accompagna molte delle nostre attività quotidiane, dalle passeggiate ai momenti di relax, fino ai compiti domestici. Tuttavia, uno degli ambiti in cui il sottofondo musicale è particolarmente diffuso è lo studio. Mentre alcuni sostengono che la musica possa migliorare la concentrazione e la produttività, altri ritengono che possa essere fonte di distrazione. Proviamo a capire quali delle due linee di pensiero è quella giusta.
La musica può avere un effetto positivo sull’umore. Ascoltare i propri brani preferiti può rendere l’attività di studio meno monotona e più piacevole. Un buon umore è spesso associato a una maggiore motivazione e a un atteggiamento positivo verso lo studio. La musica rilassante, come quella classica o le melodie ambient, può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia. E sappiamo bene quanta preoccupazione pervada uno studente universitario, soprattutto nei periodi più intensi delle sessioni d’esame.
Alcuni studi suggeriscono che la musica a basso volume può migliorare la concentrazione. I suoni ritmici possono aiutare a mantenere il focus, specialmente in ambienti rumorosi dove la musica può mascherare i rumori di fondo. Fin qui abbiamo visto solo gli aspetti positivi della tendenza a studiare con un sottofondo musicale. Ma ci sono anche dei motivi che, invece, dovrebbero spingerci a non farlo.
Va detto che non tutti trovano la musica utile per la concentrazione. Brani con testi o melodie complesse possono distrarre, soprattutto durante la lettura o l’apprendimento di nuovi concetti. Vi immaginate a ripetere il testo della canzone, anziché il programma di studio, seduti di fronte al vostro professore o alla vostra professoressa?
Alcune ricerche indicano che studiare con la musica può interferire con la memorizzazione delle informazioni. Il processo di codifica e immagazzinamento della memoria può essere disturbato da stimoli esterni, rendendo più difficile ricordare quanto appreso. Alcuni studenti possono diventare dipendenti dalla musica per concentrarsi, trovando difficile studiare senza. E sappiamo bene quanto possa essere penalizzante una dipendenza. Di qualsiasi tipo essa sia.
E c’è poi l’ampio tema della scelta del genere musicale. La musica classica, il jazz strumentale e le melodie ambient sono spesso raccomandate per lo studio. Evitare canzoni con testi o ritmi intensi può aiutare a mantenere la concentrazione. Tenere la musica a un volume moderato è importante per evitare che diventi troppo invasiva.
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