La spirulina, un alga blu-verde, ha attirato l’attenzione come uno dei superfood più in voga nel mercato degli integratori alimentari.
Disponibile in diverse forme, come polvere, compresse e capsule, è diventata un elemento chiave nelle diete di chi segue uno stile di vita vegetariano o vegano. Ma cosa sappiamo realmente su questo integratore e sui suoi benefici nutrizionali?
La spirulina è un cianobatterio che prospera in acque dolci e salate, ed è nota per il suo alto contenuto di nutrienti essenziali, tra cui proteine, vitamine del gruppo B, antiossidanti e minerali come il ferro. Tuttavia, la sua crescente popolarità è accompagnata da interrogativi riguardo alla sua composizione e ai suoi effetti sulla salute. Recentemente, un ascoltatore della RTS ha segnalato una significativa variazione nel contenuto di ferro di una nota marca di spirulina, notando che la quantità per capsula era drasticamente diminuita rispetto a quella di qualche mese prima.
Variazioni nel contenuto di nutrienti
Questa variazione non è insolita, poiché il contenuto di nutrienti nella spirulina può cambiare notevolmente in base a diversi fattori. Tra questi:
- Qualità dell’acqua
- Intensità della luce solare
- Temperatura
- Stagione del raccolto
Secondo un rappresentante di un’azienda svizzera che commercializza spirulina, le fluttuazioni nei livelli di ferro sono normali e naturali. Tuttavia, ciò solleva interrogativi importanti per i consumatori in cerca di un apporto costante di nutrienti.
Standardizzazione e biodisponibilità
Un’altra preoccupazione riguarda la mancanza di standardizzazione nei prodotti di spirulina disponibili sul mercato. Alcune marche non specificano il contenuto di ferro sulle etichette, mentre altre mostrano differenze significative nelle concentrazioni. Inoltre, i prezzi non sempre riflettono il contenuto nutrizionale effettivo. Alcuni prodotti possono essere arricchiti con ferro o altri nutrienti, rendendo difficile per il consumatore medio fare scelte informate.

La dietista Sylvie Borloz, vicecapo dietista del CHUV, ha espresso cautela sui presunti benefici della spirulina. Ha sottolineato che, sebbene la spirulina contenga ferro, la sua biodisponibilità è inferiore rispetto al ferro presente negli alimenti di origine animale. Questo è dovuto al fatto che il ferro vegetale è in forma non emica, meno facilmente assorbita dal corpo. Borloz consiglia di combinare alimenti ricchi di ferro vegetale con fonti di vitamina C, come agrumi o verdure a foglia verde, per migliorare l’assorbimento.
Considerazioni sulla provenienza
Per coloro che seguono una dieta povera di prodotti animali e desiderano aumentare l’assunzione di ferro, la spirulina può rappresentare un’opzione valida, ma non deve essere vista come l’unica soluzione. È fondamentale avere un’alimentazione equilibrata e variegata, ricca di diverse fonti vegetali e animali, per garantire un adeguato apporto di nutrienti.
Inoltre, è cruciale considerare la provenienza della spirulina. Non tutte le spiruline sono create uguali; alcune possono essere contaminate da tossine o metalli pesanti a causa delle condizioni di crescita, mentre altre possono essere prodotte in modo sostenibile e controllato. Pertanto, è essenziale informarsi sui produttori e sulla qualità del prodotto prima di effettuare un acquisto.
La spirulina continua a suscitare l’interesse di consumatori e ricercatori, ma è fondamentale affrontare il suo consumo con un approccio critico. Sebbene possa fornire benefici nutrizionali, è importante non farsi prendere dalla moda e valutare le reali necessità alimentari del proprio corpo. La decisione di integrare la spirulina nella propria dieta dovrebbe essere basata su evidenze scientifiche e considerazioni personali, piuttosto che su tendenze passeggeri.