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Bonus di 2000 euro per luce e gas: ecco come richiederlo e quando scade

Arriva il bonus da 2.000 euro per luce e gas: chi può richiederlo, come presentare la domanda e quando scadono i termini.

Gli italiani stanno attraversando un momento particolarmente difficile. I rincari, infatti, pesano gravemente sul budget familiare e, in tanti arrancano per giungere alla fine del mese. A risentire maggiormente degli effetti negativi della crisi sono soprattutto i nuclei familiari con figli minori a carico o con disabili. Per questo, tanti cittadini stanno cercando delle strategie per risparmiare, tagliando le cosiddette spese superflue.

In molti, poi, restano aggiornati circa le novità legislative che riguardano i bonus e le agevolazioni fiscali. Lo Stato, infatti, sa bene che gli italiani rivendicano delle risposte in termini di supporto e di sostegno concreto. Proprio per questo, il legislatore, anche quest’anno, ha sancito una serie di misure finanziarie volte al sostentamento di coloro che versano in condizioni di criticità. In questo clima si inserisce il rimborso per le utenze domestiche che può arrivare fino a 2.000 euro.

Bonus di 2000 euro per luce e gas: ecco come richiederlo e quando scade

Ad alcuni lavoratori dipendenti viene accreditato direttamente in busta paga e, tale importo deve essere utilizzato per il pagamento delle bollette di luce, acqua e gas. In tanti lo hanno definito come bonus bollette in busta paga, ma si tratta più specificatamente di Fringe benefit riconosciuti dal datore di lavoro.

L’importo, che non concorre alla formazione del reddito imponibile, è più alto per i nuclei familiari nei quali ci sono i figli a carico. I Fringe benefit, con i quali il datore di lavoro può rimborsare il pagamento delle bollette, rappresentano una misura che permette di sostenere in modo concreto i dipendenti.

Bonus: ecco come richiederlo-Altaformazionemusicale.it-

Il datore di lavoro può rimborsare al dipendente, fino ad un massimo di 2.000 euro, (se ha figli a carico e se non gli sono riconosciuti altri beni o servizi in natura) le bollette di luce, acqua e gas dell’abitazione di residenza propria, del coniuge e di altri familiari, a patto che i costi siano sostenuti effettivamente dal lavoratore o dai familiari.

Il rimborso può essere richiesto anche per le utenze condominiali, nel caso in cui il dipendente viva in affitto. Il rimborso può essere richiesto anche se le bollette sono intestate al proprietario dell’immobile, a patto che, nel contratto di affitto sia indicato che la spesa delle utenze è a carico dal lavoratore.

Si tratta di una facoltà che il datore di lavoro può esercitare, non di un obbligo, quindi, per ottenere il benefit è necessario che il lavoratore dipendente lo richieda esplicitamente al datore di lavoro, con un’apposita documentazione dalla quale emerga chiaramente la spesa sostenuta.

Barbara Leotta

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