Ci sono persone che portano dentro le ferite di un duro passato fatto di lotte, sconfitte, cadute, abbandoni. Come riconoscerle?
La vita non fa sconti a nessuno ma sembra accanirsi contro alcune persone che iniziano a scontrarsi con alti ostacoli fin dall’infanzia. Facendo attenzione si potrà riconoscere chi porta profonde ferite nell’animo, scopriamo in che modo.
Le ferite dell’animo lasciano cicatrici che si rimarginano a fatica e rimangono impresse indelebilmente per ricordare il passato vissuto. È il dolore ad infliggere queste ferite ma anche la sofferenza, la rabbia, la rassegnazione. Ci sono eventi che segnano per sempre l’essere di una persona, sono difficili da dimenticare perché le conseguenze subite sono state troppo gravi per poter essere rimosse. Con il dolore si può imparare a convivere ma superarlo è impossibile.
E così quelle ferite rimangono lì, influenzando i comportamenti futuri e anche gli stati d’animo. Può capitare, poi, che queste cicatrici vengano viste come una punizione per un modo di essere errato. “Me le sono meritate perché sono una persona cattiva”. “Se non cambio nessuno mi accetterà mai”. Quando si comincia a ragionare in questo modo difficilmente si uscirà dalla spirale di negatività a meno che non si trovi qualcuno che comprenda quel dolore e aiuti ad uscirne.
Chi ha ferite interiori ha interiorizzato dei comportamenti e dei ragionamenti legati alla situazione vissuta che portano ad agire in determinati modi e a pensare determinate cose. Falsi miti su cui si poggiano convinzioni e atteggiamenti e su cui si basano le relazioni con gli altri. La ferita interiore porta a pensare che ogni atto d’amore vada guadagnato, che nessuno regala affetto senza nulla in cambio.
In più crede che sia meglio nascondere i propri sentimenti perché in passato quando ha mostrato emozioni è stato deriso o deluso. Se le ferite sono state causate da costanti critiche e svalutazioni del sé allora si tenderà a dare più importanza alle apparenze piuttosto che all’essere. “Devo essere come gli altri vogliono per essere accettato”, ma questo porta ad un costante senso di infelicità. La svalutazione fa anche un altro danno, porta a credere di non essere mai abbastanza.
E tale credenza opera in modo dannoso nella costruzione delle relazioni. Si assume anche la convinzione che gli altri vadano accontentati annullando sé stessi perché in caso contrario si avvertirebbe un forte senso di colpa o un mancato apprezzamento. Le ferite interiori, infine, si riconoscono perché chi le porta può avere difficoltà a rendere intima una relazione per paura di una nuova cicatrice.
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