Dalila Di Lazzaro commenta le adozioni da single: ‘Meglio tardi che mai’

Dalila Di Lazzaro esprime emozioni contrastanti per la sentenza della Corte Costituzionale che consente l’adozione di minori stranieri da parte di persone singole in Italia.

Dalila Di Lazzaro, attrice e attivista, esprime emozioni contrastanti riguardo alla recente sentenza della Corte Costituzionale, che il 20 febbraio 2025 ha aperto la strada all’adozione di minori stranieri in situazione di abbandono anche da parte di persone singole. “Oggi piango perché non ho avuto la possibilità di dare a un bambino straniero una famiglia. Ma il mio cuore ride, perché finalmente in Italia questa mia battaglia ha trovato un compimento”, ha dichiarato all’ANSA.

La lotta di dalila di lazzaro

La Di Lazzaro ha dedicato gran parte della sua vita a questa causa, iniziata dopo la tragica scomparsa del figlio Christian in un incidente stradale nel 1991. “È passato molto tempo da quando ho iniziato a combattere per questo diritto. Negli Stati Uniti ho visto molte persone adottare bambini abbandonati, mentre in Italia era un tabù“, ha aggiunto, evidenziando la frustrazione e il dolore che ha provato nel tentativo di cambiare la legislazione italiana.

Le esperienze personali

Le sue esperienze personali l’hanno portata a incontrare molte donne che la scoraggiavano, dicendo: “Hai già avuto un figlio, non puoi sostituirlo”. Queste affermazioni l’hanno ferita profondamente, poiché il suo desiderio era quello di aprire il suo cuore a un bambino in difficoltà. “Andavo spesso negli orfanotrofi, mi affezionavo ai bambini, in particolare a una bambina. Ogni volta che andavo via, piangevo. Era straziante vedere come si aggrappavano ai miei vestiti“, ha raccontato con commozione.

Il diritto all’adozione

Dalila Di Lazzaro ha continuato a lottare per il diritto all’adozione, non solo per se stessa ma anche per tutte le persone di buona volontà che desideravano avere questa opportunità. “Ho ricevuto solo rifiuti. Sono andata anche a Bruxelles per cercare di aprire una strada legislativa“, ha spiegato, sottolineando che la sua battaglia le è costata tempo, denaro e numerosi problemi personali. “Per dieci anni ho lottato anima e corpo, poi ho dovuto fermarmi a causa di un grave incidente stradale che mi ha causato fratture e un dolore cronico“, ha concluso, riflettendo sugli anni di impegno e sofferenza legati a questa causa.

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