Domenico Dolce, il noto stilista siciliano, ha recentemente condiviso la sua esperienza durante il festival “Forma – Prospettive di Moda, Arte e Creatività”, tenutosi il 21 e 22 marzo 2025 presso la Nuvola di Fuksas a Roma. L’evento, promosso da Roma Capitale e dalla Regione Lazio, ha visto la partecipazione di otto accademie di moda e ha offerto una vetrina per i talenti emergenti del settore.
Grazie al supporto dell’assessore Alessandro Onorato, Dolce ha potuto presentare la sua mostra di alto artigianato, “Dal Cuore alle Mani”, che ha già riscosso successo a Milano e attualmente è in esposizione a Parigi fino al 31 marzo 2025. A Roma, la mostra sarà ampliata dal 13 maggio al 13 agosto 2025, includendo una nuova sezione intitolata “Anatomia Sartoriale”, che offrirà uno sguardo approfondito sulla creazione degli abiti.
Durante l’evento, Dolce ha avuto l’opportunità di dialogare con un pubblico numeroso e appassionato. In un momento di vulnerabilità, ha raccontato le sue origini a Polizzi Generosa, un piccolo paese siciliano, e come la sua infanzia sia stata influenzata dalla figura della madre sarta. La sua carriera ha preso il via nel 1977, quando un’intervista a Gianfranco Ferré lo ha ispirato a intraprendere il percorso della moda, sebbene inizialmente avesse considerato di diventare architetto.
Il designer ha condiviso le sfide affrontate nei primi anni della sua carriera, quando lui e il suo partner Stefano Gabbana hanno lottato per affermarsi nel mondo della moda. La prima sfilata, tenutasi nel 1985, ha segnato un punto di svolta, nonostante le difficoltà economiche e il rifiuto iniziale da parte dell’industria. Dolce ha sottolineato l’importanza dell’artigianato e ha criticato la mancanza di riconoscimento per il lavoro degli artigiani, evidenziando che il valore della creatività non può essere misurato solo in termini di costo.
In un passaggio significativo, Dolce ha affrontato il tema dei rapporti con i media, rivelando come la sua etichetta, Dolce & Gabbana, sia stata spesso mal giudicata dalla stampa. Ha citato un’intervista in cui un giornalista lo ha interrogato sul dress code per le donne, sottolineando la bellezza e la forza delle immagini che ha associato alla figura materna. Il suo messaggio è chiaro: la moda deve essere un’espressione autentica e personale, non limitata da pregiudizi o norme sociali.
Il festival “Forma” si è rivelato un’importante piattaforma per i giovani designer, favorendo il dialogo tra le generazioni e promuovendo un nuovo approccio alla moda, che valorizza l’artigianato e la creatività. Con eventi come questo, Roma si conferma come un centro vitale per la moda e l’arte, capace di attrarre talenti e appassionati da tutto il mondo.
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