Genovese: ‘Il fenomeno del boom evidenzia la nostra vulnerabilità’

Il regista Paolo Genovese celebra il successo del film Follemente, oltre due milioni di spettatori, mentre partecipa al festival Cortinametraggio per supportare i giovani cineasti.

Paolo Genovese, regista di successo, ha recentemente raggiunto un traguardo significativo con il suo film Follemente, che ha superato i due milioni di spettatori. Questo risultato, unito a un incasso che ha toccato i 15 milioni di euro, rappresenta per Genovese una grande soddisfazione, come ha dichiarato in un’intervista all’ANSA. “Se fai i film per il grande schermo e le sale sono piene, non c’è gioia più grande”, ha affermato il regista, che in questi giorni si trova al festival Cortinametraggio, dove ascolta con attenzione i giovani registi e autori in concorso.

La relazione con Cortinametraggio

Il festival, fondato da Maddalena Mayneri, ha un significato speciale per Genovese, che partecipa a questo evento da vent’anni senza mai mancare un’edizione. “Ho iniziato qui, presentando il mio primo corto insieme a Luca Miniero, Piccole cose di valore non quantificabile, e successivamente Incantesimo Napoletano, che è diventato un film”, ha raccontato. Il regista esprime il suo amore per il mondo dei cortometraggi, affermando che osservare il talento dei giovani e interagire con loro gli dà l’opportunità di restituire ciò che ha ricevuto nel corso della sua carriera. “Mi sembra di dover restituire una parte di quello che ho ricevuto, ed è per questo che cerco sempre di tornare qui”, ha aggiunto.

Quando gli è stato chiesto se avrebbe mai realizzato un corto di nuovo, Genovese ha risposto con sincerità, dicendo di averci pensato, ma di essersi poi tirato indietro. “Mi sembrerebbe di fare qualcosa che appartiene al mio passato, come entrare in una discoteca di ragazzi, mi sentirei fuori posto. Tuttavia, se ci fosse un motivo sociale, potrei riconsiderarlo”, ha spiegato.

L’importanza dei festival per i giovani cineasti

Genovese ha sottolineato l’importanza dei festival cinematografici, come Cortinametraggio, per i giovani cineasti. “Il corto è un modo per mostrare la tua esistenza, poiché nessuno ti conosce. Si cerca sempre di portare i cortometraggi in sala o sulle piattaforme, ma spesso non si riesce a farli decollare. Partecipare a un festival è un biglietto da visita”, ha affermato. Il regista ha insistito sul fatto che vedere il pubblico emozionarsi è fondamentale per la motivazione di un cineasta e rappresenta una grande opportunità.

Genovese ha notato come l’accesso alla tecnologia oggi sia molto più semplice rispetto ai suoi inizi vent’anni fa. Tuttavia, ha avvertito che, nonostante i giovani siano attratti dal grande cinema spettacolare, ciò che conta davvero è la storia e le emozioni che essa trasmette. “Inviterei a essere meno fenomeni tecnologici e più narratori di storie”, ha concluso.

Il successo di Follemente e le prospettive future

Il film Follemente conferma la visione di Genovese riguardo alla narrazione. Come nel caso di Perfetti Sconosciuti, che esplorava l’impatto del telefonino nelle nostre vite, anche Follemente affronta tematiche contemporanee. “Non basta avere un’idea, ho imparato che c’è un valore che la rafforza. Penso che Follemente rifletta le relazioni sentimentali di oggi, le fragilità e le paure che affrontiamo”, ha dichiarato.

Il regista ha notato che il pubblico si è immedesimato nella storia, creando un tam tam positivo attorno al film. Per quanto riguarda un possibile sequel, Genovese ha espresso la sua avversione a questa idea, nonostante ci sia materiale a disposizione. “Il film è stato venduto in trenta paesi e sta iniziando a girare nei festival. Attualmente è a Hong Kong, e io l’ho presentato in Polonia, mentre prossimamente andrò in Francia e Giappone”, ha aggiunto.

Infine, Genovese ha rivelato che ha già in cantiere un nuovo progetto cinematografico, di cui però non ha voluto svelare dettagli. “Girerò in autunno, non vedo l’ora”, ha concluso, lasciando i fan in attesa della sua prossima opera.

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