L’INPS ha avviato un’intensa attività di controllo, creando incertezza tra i beneficiari. Le nuove regole
L’INPS utilizza sistemi informatici che incrociano dati sanitari e previdenziali, permettendo di identificare rapidamente discrepanze o anomalie che potrebbero richiedere ulteriori approfondimenti. Questo approccio consente di gestire in modo più efficace le pratiche, ma presenta anche dei rischi. Infatti, aumenta la possibilità che vengano penalizzate persone che, pur mantenendo i requisiti, non riescono a fornire tempestivamente tutta la documentazione necessaria.
Un ulteriore aspetto critico riguarda le difficoltà che molti cittadini affrontano nel seguire correttamente l’iter previsto. La burocrazia, la mancanza di supporto adeguato e i tempi stretti per l’invio della documentazione rendono complesso il mantenimento del beneficio, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione. L’assenza di un’assistenza capillare sul territorio e la scarsità di risorse per orientare i cittadini contribuiscono ad aumentare il numero di pensioni sospese, spesso per motivi formali piuttosto che per un reale miglioramento delle condizioni di salute.
Modifiche alle procedure di revisione
Negli ultimi mesi, l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ha avviato una campagna di verifica delle pensioni di invalidità civile, suscitando preoccupazioni tra i beneficiari. Questa operazione straordinaria è finalizzata a garantire che i requisiti per accedere a tali prestazioni assistenziali siano sempre rispettati. La revisione delle pensioni di invalidità non è solo una pratica burocratica, ma una misura necessaria per assicurare l’equità e la sostenibilità del sistema previdenziale italiano.

L’iniziativa di revisione è stata avviata in risposta a specifiche disposizioni normative che obbligano l’INPS a monitorare periodicamente le condizioni di salute dei titolari di trattamenti di invalidità. È importante notare che anche coloro che avevano ottenuto un riconoscimento di invalidità totale e permanente sono ora soggetti a verifiche. Questo cambiamento ha generato preoccupazione tra i beneficiari, molti dei quali avevano fatto affidamento sulla stabilità della loro situazione economica.
Tradizionalmente, le pensioni di invalidità civile venivano concesse a soggetti con una riduzione totale e permanente della capacità lavorativa, accertata da una Commissione medica dell’ASL. Alcune condizioni gravi, come amputazioni o perdita irreversibile della vista, erano considerate automaticamente “non migliorabili”, portando all’assegnazione di un sussidio economico a tempo indeterminato. Tuttavia, con l’entrata in vigore del decreto-legge n. 90 del 2014, l’articolo 25 ha trasformato radicalmente l’approccio alla gestione delle invalidità. Anche nei casi ritenuti “irreversibili”, ora è prevista una revisione periodica dello stato di salute del beneficiario. Questo cambiamento mira a valutare eventuali miglioramenti della condizione clinica, grazie anche ai progressi nelle tecnologie mediche e nelle cure innovative.
In numerosi casi, l’INPS ha ridotto gli importi erogati o, addirittura, ha revocato completamente il beneficio. Questi provvedimenti colpiscono in particolare soggetti anziani o in condizioni economiche fragili, spesso poco informati sulle procedure da seguire per aggiornare la propria documentazione sanitaria. Un dato preoccupante è che uno dei principali motivi di sospensione delle pensioni di invalidità è la mancanza di documentazione medica aggiornata. Molti cittadini, certi della natura definitiva del loro riconoscimento, non si preoccupano di comunicare eventuali aggiornamenti riguardanti il loro stato di salute o di rispondere tempestivamente alle richieste dell’INPS.
Recentemente, il contesto normativo ha subito ulteriori modifiche. Con l’introduzione del Decreto Legislativo n. 62 del 2024 e della legge di bilancio 2025, l’INPS ha ridefinito le modalità operative per la revisione delle prestazioni assistenziali. Tra le novità, si segnala che, per i soggetti affetti da patologie oncologiche, fino al 31 dicembre 2025, i controlli sulle pensioni avverranno esclusivamente sulla base della documentazione presentata. Ciò significa che la Commissione non convocherà fisicamente il paziente, a meno che non sorgano dubbi o necessità specifiche.