Intolleranza e odio in rete: l’Italia presenta un quadro preoccupante

Il monitoraggio dei diritti in Italia ha registrato un incremento allarmante dei discorsi d’odio online, secondo la Mappa dell’Intolleranza di Vox, giunta alla sua ottava edizione. Questo osservatorio, attivo da anni, ha analizzato i fenomeni di hate speech nel nostro Paese, rivelando come l’odio si stia espandendo e polarizzando. I dati raccolti nel periodo dal 1 gennaio 2024 al 30 novembre 2024, attraverso l’analisi di oltre 1,9 milioni di tweet sulla piattaforma X, confermano una tendenza preoccupante.

Espansione dell’odio online

I risultati della ricerca, condotta da Vox Diritti in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e altre istituzioni, mostrano un aumento significativo dell’antisemitismo, che è passato dal 6,59% di due anni fa al 27% attuale. Le donne continuano a essere la categoria più colpita, rappresentando la metà delle vittime di hate speech. È emerso che il discorso d’odio nei confronti delle donne ha subito un cambiamento, abbandonando stereotipi tradizionali per concentrarsi su insulti legati al corpo e all’aspetto fisico.

In particolare, la misoginia ha visto un incremento di quasi sette punti percentuali, evidenziando un’inversione rispetto alle rilevazioni precedenti, dove la professionalità femminile era al centro degli attacchi. Curiosamente, il 20,81% dei tweet misogini è stato prodotto dalle stesse donne, suggerendo un fenomeno complesso e sfaccettato.

Antisemitismo e nuove forme di odio

L’analisi ha rivelato che l’antisemitismo ha assunto nuove forme, spostandosi dal tradizionale odio verso gli ebrei a un antisionismo sempre più presente. Gli ebrei sono ora percepiti come sionisti, associati a immagini di aggressione e invasione. Questo cambiamento semantico ha portato a una diffusione di stereotipi negativi che superano i discorsi d’odio tradizionali, rappresentando oltre l’80% dei contenuti pubblicati sugli ebrei.

Inoltre, il fenomeno dell’abilismo ha mostrato che il 79,86% dei contenuti relativi alle persone disabili è permeato da odio e stereotipi. Questo dato mette in luce una distorsione lessicale preoccupante, in cui il linguaggio offensivo verso le persone con disabilità è in continua espansione.

Le città più colpite

Le città italiane più colpite da queste dinamiche di odio sono Milano e Roma. Milano si distingue per il numero di attacchi misogini, xenofobi e abilisti, mentre Roma registra un aumento dell’antisemitismo e dell’omotransfobia. La Mappa dell’Intolleranza di quest’anno ha ampliato le sue analisi, fornendo una visione più completa del fenomeno e suggerendo la necessità di riorientare i processi di prevenzione contro il discorso d’odio.

La ricerca ha utilizzato anche tecnologie di Intelligenza Artificiale, come i Large Language Models, per approfondire l’incidenza degli stereotipi negativi nella diffusione dell’hate speech. È emerso che i picchi di odio online si verificano in concomitanza con eventi specifici, come l’approvazione della Direttiva europea sulla violenza di genere, manifestazioni pro-Pal e celebrazioni del Pride, dimostrando una chiara correlazione tra eventi di cronaca e l’amplificazione dell’odio.

L’analisi attuale offre spunti per ulteriori ricerche e per ripensare le strategie di intervento, evidenziando l’urgenza di affrontare questi fenomeni in modo efficace e tempestivo.