Il bollino Blu è una certificazione obbligatoria e serve sia per evitare multe salate che per avere una caldaia sicura.
Le caldaie adesso stanno pian piano sparendo dalla circolazione a causa della direttiva case green, ma si trovano ancora in numerosi edifici. Che siano a gas o ad altro combustibile, questi impianti devono essere manutenuti regolarmente, al fine di garantirne la sicurezza ed efficienza. Il Bollino Blu è solamente una delle tante operazioni da effettuare, ma è importante rispettare le rigide tempistiche.
Senza Bollino Blu, una caldaia diventa un impianto a rischio e sia il proprietario dell’immobile che l’inquilino nel caso di appartamento in affitto vanno incontro a pesanti sanzioni se non provvedono a far redigere questo certificato. Naturalmente, è obbligatorio rivolgersi a ditte specializzate e a professionisti accreditati. Ecco dunque tutto quello che c’è da sapere.
L’estate non è ancora giunta al termine, ma non bisogna dimenticare di prepararsi per l’inverno, soprattutto per quanto riguarda la pulizia e manutenzione degli impianti di riscaldamento. In particolare, per quanto riguarda la caldaia a gas, è opportuno ricordare di adempiere alla redazione del Bollino, la certificazione di sicurezza obbligatoria.
Il Bollino Blu è proprio come la revisione dell’auto: serve a certificare che l’impianto funziona correttamente, che non produce fumi inquinanti e che è conforme alle normative vigenti. A stabilire l’obbligo di questo adempimento è il DPR 74/2013, e sono determinati professionisti che si devono occupare di redigere il documento. La spesa per il Bollino può variare da 70 a 500 euro, a seconda dell’intervento eventualmente necessario per rimettere in sicurezza la caldaia. Ricordiamo che chi non adempie va incontro a sanzioni che vanno da 300 a 3000 mila euro, e che sono i Comuni a effettuare i controlli. Addirittura, in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, tutti coloro che hanno una caldaia a gas devono provvedere a registrarla presso l’apposito Catasto.
Le regole sui Bollini variano da Comune a Comune e talvolta anche da Regione a Regione, ma in linea di massima le certificazioni devono essere effettuate ogni 4 anni per gli impianti fino a 100 kW e ogni 2 per quelli di potenza superiore nonché per le caldaie alimentate a pellet o legna. Una volta effettuata la revisione, il professionista rilascia la certificazione e la allega al libretto della caldaia. Se il libretto non è regolare al momento di un controllo, il proprietario non solo paga la sanzione ma anche le spese per il Bollino e per tutti i lavori necessari alla messa in sicurezza della caldaia. Conviene dunque prestare molta attenzione a questo obbligo e soprattutto alle scadenze previste.
Le anticipazioni di Amici annunciano un colpo di scena che sicuramente lascerà l'amaro in bocca…
C'è un allarme da parte del Ministero della Salute su alcuni panettoni Bauli: cosa c'è…
Con l'arrivo della stagione invernale, la questione del riscaldamento domestico torna a essere un tema…
Secondo alcune indiscrezioni Carlo Conti desidera avere al suo fianco uno dei volti più amati…
Un matrimonio che sembra davvero stregato, quello tra Elvira e Salvo. Ecco perché ora è…
Un Posto al Sole, cosa accadrà a gennaio? Ci sarà un drammatico arresto, ecco tutte…