La Commissione Europea ha recentemente comunicato ad Alphabet, società madre di Google, le sue conclusioni preliminari riguardanti la violazione del Digital Markets Act (Dma). Questo avviso è stato diramato il 23 gennaio 2025 e si riferisce specificamente a due servizi per i quali Alphabet è stata identificata come gatekeeper.
Bruxelles ha evidenziato che alcune funzionalità di Google Search favoriscono i servizi di Alphabet rispetto a quelli dei concorrenti, creando uno squilibrio nel mercato. Inoltre, l’app marketplace Google Play è stata giudicata non conforme al Dma, in quanto impedisce agli sviluppatori di app di indirizzare i consumatori verso canali alternativi che potrebbero offrire condizioni più vantaggiose.
In risposta a queste conclusioni, Google ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze delle modifiche richieste dalla Commissione. Nel loro comunicato, l’azienda ha affermato che le nuove misure potrebbero avere un impatto negativo sulle aziende e sui consumatori europei, ostacolando l’innovazione e compromettendo la sicurezza. Google ha sottolineato che le modifiche suggerite influenzerebbero il modo in cui vengono presentati i risultati di ricerca, rendendo più difficile per gli utenti trovare le informazioni desiderate e riducendo il traffico verso le imprese europee.
Le conclusioni della Commissione Europea rappresentano un passo significativo nella regolamentazione delle grandi aziende tecnologiche e potrebbero avere ripercussioni importanti per il mercato europeo. La pressione su Alphabet per conformarsi al Dma potrebbe portare a un cambiamento nel modo in cui i servizi digitali operano in Europa. Con l’obiettivo di garantire una maggiore equità e competitività nel settore, le autorità europee stanno monitorando attentamente la situazione.
La questione di come le piattaforme digitali gestiscono i loro servizi e interagiscono con i concorrenti è diventata centrale nel dibattito sulla regolamentazione tecnologica. Le azioni intraprese dalla Commissione Europea nei confronti di Alphabet possono essere viste come un tentativo di stabilire norme più rigorose per garantire che i consumatori e le piccole imprese non siano svantaggiati da pratiche commerciali scorrette.
La situazione rimane in evoluzione e si attende di vedere come Alphabet risponderà alle richieste della Commissione e quali effetti avrà questa vicenda sul panorama digitale europeo.
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