Il 2025 segna un anno significativo per la musica italiana, con l’uscita del documentario “Pino”, diretto da Francesco Lettieri, che esplora la vita e l’eredità di Pino Daniele. Questo film, che sarà proiettato nelle sale il 31 marzo, il 1 e il 2 aprile, e successivamente disponibile su Netflix a luglio, coincide con le celebrazioni per il settantesimo anniversario della nascita dell’artista e il decimo dalla sua scomparsa. La pellicola promette di offrire uno sguardo intimo e personale su un uomo che ha saputo rappresentare una città e una cultura intera.
Il racconto di un artista unico
Durante l’anteprima per la stampa tenutasi a Roma, il regista Francesco Lettieri ha espresso il suo desiderio di raccontare un Pino Daniele autentico, rivelando aspetti della sua vita che non erano stati esplorati prima. Lettieri ha dichiarato: “Spero di aver raccontato un Pino vero, di aver aperto qualche finestra sull’uomo, sulla sua intimità , su quella che è stata la sua storia”. Il documentario non si limita a celebrare il suo talento musicale, ma affronta anche i momenti più difficili della sua vita, compresi i rapporti con i genitori, offrendo una visione complessiva della sua esistenza.
Il film si avvale della narrazione del giornalista e critico musicale Federico Vacalebre, il quale guida gli spettatori attraverso i luoghi che hanno segnato la vita di Pino Daniele. Attraverso interviste con familiari, amici d’infanzia e colleghi, tra cui nomi illustri come Vasco Rossi, Jovanotti e Loredana Bertè, emerge un ritratto complesso e sfaccettato dell’artista. La pellicola si propone di rivelare i sogni, le paure e le aspirazioni di un uomo che ha portato il peso della rappresentanza di Napoli e della sua cultura musicale.
Un patrimonio da riscoprire
Alessandro, il figlio di Pino Daniele e presidente della Fondazione a lui dedicata, ha condiviso l’emozione di aprire per la prima volta gli archivi della Fondazione e quelli di famiglia. “L’intenzione è far vivere e rivivere Pino nel racconto degli altri. La sua opera continua a essere presente”, ha affermato. Questo lavoro di digitalizzazione ha portato alla luce materiali inediti, tra cui immagini storiche del leggendario concerto del 19 settembre 1981 in piazza Plebiscito a Napoli, dove Pino Daniele si esibì davanti a oltre 200mila persone.
In aggiunta, sono emersi brani dimenticati durante le registrazioni degli album, come l’inedito “Tiene ‘n’mmane”, di cui Tony Esposito ricordava perfettamente parole e melodia. Questi ritrovamenti offrono l’opportunità di riconsiderare l’eredità musicale di Pino Daniele, e Alessandro ha dichiarato: “Vedremo cosa fare dei brani che stiamo scoprendo. Ne stiamo parlando”. La riscoperta di questi materiali non solo arricchisce il patrimonio musicale dell’artista, ma permette anche di mantenere viva la sua memoria e il suo impatto culturale.