Multa parcheggio strisce blu Multa parcheggio strisce blu

Multe sulle strisce blu, in questi casi è sempre nulla: puoi fare subito ricorso

La possibilità di contestare una multa dipende da vari fattori. Andiamo a vedere, allora, quando possiamo evitare di pagare

Negli ultimi anni, la questione del parcheggio nelle città italiane è diventata sempre più complicata. Le strade, un tempo caratterizzate da ampie aree di sosta gratuite, sono ora invase da strisce blu, rendendo difficile per gli automobilisti trovare posti auto senza dover pagare. In questo contesto, le multe per sosta sulle strisce blu sono un tema di crescente interesse e preoccupazione per molti cittadini.

Questo articolo si propone di analizzare in dettaglio le modalità di contestazione di tali multe, elencando le situazioni in cui è possibile fare ricorso e fornendo approfondimenti utili per chi si trova a dover affrontare questa problematica.

Validità delle multe e possibilità di ricorso

La prima questione da considerare riguarda la validità delle multe emesse per sosta sulle strisce blu. La Cassazione ha stabilito che una multa può essere contestata se non ci sono aree di sosta gratuite nelle vicinanze delle strisce blu. Questo principio è stato sancito dall’ordinanza n. 18575/2014, in cui si chiarisce che i comuni hanno l’obbligo di garantire un’adeguata quantità di parcheggi gratuiti nelle immediate vicinanze delle aree a pagamento, come stabilito dall’articolo 7, comma 8, del Codice della Strada.

Contestare una multa
Quando si può contestare una multa? – (altaformazionemusicale.it)

Un aspetto cruciale riguarda il concetto di “immediate vicinanze”. Per essere valide, le aree di sosta gratuite devono essere non solo esistenti, ma anche facilmente accessibili e fruibili dagli automobilisti. Non basta la mera presenza di parcheggi bianchi lontani o difficili da raggiungere; è fondamentale che ci sia una reale possibilità di utilizzarli.

Un altro motivo di contestazione comune riguarda la visibilità delle strisce blu. Se le strisce sono scolorite o poco visibili, molti automobilisti potrebbero ritenere di essere stati sanzionati ingiustamente. Tuttavia, la Cassazione ha chiarito che la presenza di segnaletica verticale, come i cartelli che indicano il parcheggio a pagamento, è sufficiente a rendere valida la multa, anche in assenza di segnaletica orizzontale ben visibile. Questo è stato confermato dalla sentenza n. 2417/2018, che stabilisce che la segnaletica verticale prevale su quella orizzontale, come previsto dall’articolo 38, comma 2, del Codice della Strada.

Un’altra situazione controversa è quella in cui un automobilista riceve una multa mentre sta ancora pagando il parcheggio presso un parchimetro. Attualmente, non esiste un termine di tolleranza stabilito dalla legge, il che significa che la multa può essere emessa anche se il pagamento è in corso. Tuttavia, molte amministrazioni locali hanno introdotto un periodo di tolleranza di 15 minuti, al fine di evitare situazioni paradossali in cui la multa è emessa mentre il conducente sta tentando di regolarizzare la propria posizione.

La questione delle multe per sosta oltre l’orario pagato è un altro tema che genera confusione. Secondo il Ministero dei Trasporti, se un automobilista supera il tempo pagato, dovrebbe solo integrare il pagamento, eventualmente con le penalità previste dal Comune. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha confermato la validità delle multe in assenza di regolamenti comunali specifici, rendendo difficile contestare tali sanzioni.

Negli ultimi anni, la diffusione dei pagamenti elettronici ha reso la questione dei parchimetri un argomento di discussione. Se un parchimetro non accetta pagamenti tramite bancomat o carte di credito, le multe per mancato pagamento della sosta possono essere contestate. Recenti sentenze hanno stabilito che in tali situazioni, le multe per sosta sulle strisce blu sono nulle, poiché non vi è stata la possibilità concreta di regolarizzare il pagamento della sosta.

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