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Musica, l’effetto che ha sul cervello durante l’allenamento è stupefacente: gli stimoli che crea nell’atleta

La musica ha un potere straordinario, capace di influenzare profondamente le nostre emozioni e le nostre azioni.

Nel contesto sportivo, e in particolare nelle discipline di endurance come la corsa, questo potere si manifesta in maniera evidente, tanto da essere paragonato agli effetti del doping. Ma perché accade questo?

Chi pratica sport di resistenza sa bene che ci sono momenti in cui il corpo sembra non rispondere più, soprattutto quando non si sentono più le gambe. La fatica si fa sentire e la motivazione cala. In questi frangenti, la musica può diventare un vero e proprio salvagente. Un brano ritmato o una melodia particolarmente significativa possono ridare energia e concentrazione, permettendo all’atleta di superare il momento critico e proseguire con rinnovato vigore.

La comparazione della musica al doping non è casuale. Gli effetti che essa produce sulle prestazioni sportive sono stati oggetto di studio per decenni. Costas Karageorghis, professore alla Brunel University di Londra, ha dedicato gran parte della sua carriera a investigare questa relazione. Secondo i suoi studi, ascoltare musica mentre si pratica attività fisica può migliorare significativamente le prestazioni, grazie a meccanismi psicologici simili a quelli indotti da sostanze dopanti legali.

Quello che stimola la musica nei runner (altaformazionemusicale.it)

Gli stimoli della musica

Le ricerche condotte dal professor Karageorghis hanno identificato cinque principali benefici derivanti dall’ascolto della musica durante l’esercizio fisico: dissociazione (distrarsi dalla fatica), sincronizzazione (ottimizzare l’uso dell’energia), gestione dell’esaltazione (regolare l’eccitazione mentale), consolidamento motorio (incremento del benessere) e trance agonistica (stato di minimo sforzo con massimi risultati). Questi effetti spiegano perché molti atleti considerino la playlist perfetta un elemento indispensabile del loro allenamento.

Non tutta la musica ha lo stesso impatto sulle prestazioni sportive; molto dipende dal tipo di attività praticata e dalle preferenze individuali dell’atleta. Tuttavia, secondo Karageorghis, esistono criteri specifici per selezionare i brani più efficaci: ritmo adeguato al tipo di esercizio, testo ispirante o motivazionale e preferenze personali dell’ascoltatore sono solo alcuni degli elementi da considerare nella creazione della playlist ideale per lo sport.

C’è comunque da non sottovalutare, sempre, il fattore isolamento. Mantenere le cuffie per ascoltare la musica isola dal mondo esterno quindi è bene porre attenzione ai pericoli esterni soprattutto per chi decidere di intraprendere l’allenamento in strada.

Roberto Arciola

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