Una notizia che nemmeno gli analisti più attenti avevano previsto. Ecco come la Banca Centrale Europea cambia tutto sui mutui
La recente decisione da parte della Banca Centrale Europea (BCE) ha suscitato un notevole fermento nel mercato dei mutui, apportando significativi benefici sia per i nuovi mutuatari che per coloro che hanno già in corso un mutuo a tasso variabile. Ecco le decisioni che arrivano dall’Europa.
Il contesto economico generale gioca un ruolo cruciale nelle decisioni della BCE sui tassi di interesse. Questa decisione sui tassi è una misura adottata per stimolare l’economia rendendo il denaro più accessibile, incoraggiando consumi e investimenti. Tuttavia, in un contesto di inflazione elevata, l’aumento dei tassi diventa una necessità per evitare il surriscaldamento dell’economia, benché ciò comporti un rallentamento dell’attività economica.
Con l’attuale scenario di tassi, il mercato immobiliare potrebbe beneficiare di una nuova spinta, rendendo l’acquisto di una casa un’opzione più accessibile per molte famiglie. Al contempo, le aziende possono approfittare di condizioni di finanziamento più favorevoli per investire e crescere. La possibilità di un ulteriore intervento sui tassi a dicembre, se le condizioni economiche lo permetteranno, rende il futuro dei mutui ancora più promettente e suscita interesse e attesa tra i consumatori e gli operatori del settore.
Mutui: la BCE cambia tutto
Il taglio di 25 punti base deciso lo scorso ottobre rappresenta la terza riduzione dell’anno, dopo quelle effettuate a giugno e settembre, e ha avuto un impatto tangibile sui costi dei mutui, con un calo complessivo che ha raggiunto fino al 15%. Questa riduzione dei tassi ha reso i mutui a tasso fisso particolarmente attraenti, poiché il tasso di interesse rimane invariato per tutta la durata del contratto. Bloccando così un costo del denaro favorevole. Al contempo, i mutui a tasso variabile, che sono direttamente influenzati dalle fluttuazioni dell’Euribor, hanno visto una diminuzione immediata delle rate mensili, a vantaggio di chi ha già un contratto in corso.
Per un mutuo a tasso variabile di 150.000 euro con durata ventennale, il risparmio mensile medio ammonta a circa 20 euro. Traducendosi così in un risparmio annuo di 240 euro. L’Unione Nazionale Consumatori ha stimato un calo medio delle rate di circa 18 euro al mese per i mutui esistenti, accumulando un risparmio annuale di 216 euro. Anche il Codacons ha confermato una riduzione delle rate mensili, variabile tra i 13 e i 30 euro, a seconda dell’importo e della durata del mutuo, con un risparmio annuo che oscilla tra i 156 e i 360 euro.
Per comprendere meglio l’impatto del taglio dei tassi, possiamo analizzare il caso di un mutuo ipotetico di 100.000 euro con durata quindicennale. Ad aprile 2023, la rata per un mutuo a tasso variabile sarebbe stata di 796 euro. Questa è scesa a 790 euro a luglio 2024 e ulteriormente a 714 euro a ottobre 2024, generando un risparmio di 82 euro al mese. Per lo stesso mutuo ma a tasso fisso, la rata è passata da 778 euro ad aprile 2023 a 690 euro a luglio 2024. Fino ad arrivare a 666 euro a ottobre 2024. Con un risparmio di 112 euro in meno di un anno e mezzo.
Nonostante i benefici evidenti, è essenziale considerare anche le spese accessorie legate alla stipula di un mutuo. Tali spese includono l’istruttoria, che si aggira intorno ai 1.200 euro, la perizia, circa 280 euro, e la polizza incendio e scoppio. Che rappresenta circa il 5% del valore dell’immobile.