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Non solo Superbonus, partono controlli del Fisco anche su questi tipi di ristrutturazione: chi rischia di più

Il Superbonus è una delle misure più discusse degli ultimi anni. Ecco, però, che ora i controlli si allargano

Negli ultimi anni, in Italia, abbiamo assistito a un vero e proprio boom nel settore delle ristrutturazioni edilizie, alimentato dall’introduzione di incentivi fiscali come il Superbonus 110%. Questo programma ha offerto ai proprietari di immobili l’opportunità di effettuare interventi di riqualificazione energetica e sismica, generando un notevole interesse nel mercato immobiliare. Tuttavia, accanto a questi vantaggi, emerge una questione cruciale: l’obbligo di aggiornamento catastale. La recente attenzione del Fisco su questo aspetto evidenzia la necessità di un approccio consapevole e informato alla gestione delle ristrutturazioni.

Il Superbonus, insieme all’Ecobonus e al Sismabonus, ha rivoluzionato il modo in cui i proprietari di immobili possono affrontare le ristrutturazioni. Con la possibilità di detrarre fino al 110% delle spese sostenute, molti hanno deciso di investire in lavori di efficientamento energetico, rendendo le proprie abitazioni più sostenibili e moderne. Questi interventi non solo aumentano il valore degli immobili, ma contribuiscono anche a ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2, allineandosi con gli obiettivi di sostenibilità ambientale promossi dall’Unione Europea.

Tuttavia, nonostante i vantaggi economici, è essenziale che i proprietari siano consapevoli delle responsabilità legate a tali lavori. Uno degli aspetti più critici riguarda l’aggiornamento della rendita catastale, che deve essere effettuato in caso di modifiche strutturali o funzionali all’immobile.

I controlli del Fisco

Secondo la normativa vigente, i proprietari che intraprendono lavori di ristrutturazione che alterano le caratteristiche dell’immobile, come la superficie, la destinazione d’uso o la configurazione interna, sono obbligati a presentare una dichiarazione di variazione catastale entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori. Questa disposizione è regolata dal Regio Decreto 652/1939, che ha subito diverse modifiche nel corso degli anni per adattarsi alle nuove esigenze del mercato immobiliare.

Controlli Fisco
I controlli dell’Agenzia delle Entrate foto: Facebook @Agenzia delle Entrate – (altaformazionemusicale.it)

La mancata comunicazione di tali variazioni può comportare sanzioni amministrative significative. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha il potere di procedere all’aggiornamento d’ufficio della rendita catastale, il che potrebbe portare a situazioni di contenzioso tra il contribuente e l’amministrazione fiscale.

È importante notare che non tutti i lavori di ristrutturazione richiedono una variazione catastale. Interventi di manutenzione ordinaria, come tinteggiature o sostituzioni di pavimenti, non impattano sulla rendita catastale e pertanto non necessitano di comunicazione. Tuttavia, ogni intervento deve essere valutato attentamente per evitare problematiche future.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha recentemente annunciato un’intensificazione dei controlli catastali, con l’obiettivo di individuare gli immobili che hanno beneficiato di detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione dal 2019 in poi, ma che non hanno aggiornato la loro rendita catastale. Questa iniziativa non riguarda solo il Superbonus, ma si estende a tutti i bonus edilizi disponibili, aumentando la responsabilità dei contribuenti.

L’Agenzia delle Entrate sta avviando una campagna di compliance, incrociando i dati delle comunicazioni di cessione del credito e delle banche dati catastali. Questo permetterà di identificare gli immobili per i quali non è stata presentata la dichiarazione di variazione catastale. Gli inquilini e i proprietari interessati riceveranno una lettera nella quale verrà richiesto di regolarizzare la propria posizione. È fondamentale, pertanto, che i contribuenti si attivino in tempo per evitare sanzioni e problematiche amministrative.

Le conseguenze per i proprietari che non ottemperano all’obbligo di variazione catastale possono essere gravi. Oltre alle sanzioni pecuniarie, esiste la possibilità di un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, che potrebbe portare a un aumento della rendita catastale e, di conseguenza, dell’imposizione fiscale sull’immobile. Inoltre, una rendita catastale non aggiornata può influenzare negativamente le possibilità di vendita o affitto dell’immobile stesso, rendendo la proprietà meno attrattiva sul mercato.

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