Si fa presto a dire “bonus casa”: chi decide di utilizzarli rischia di essere sommerso dai documenti da firmare e da presentare.
I bonus edilizi sono uno strumento molto vantaggioso per chi desidera ristrutturare la propria abitazione e migliorare comfort e prestazioni energetiche, ma le normative attuali sono molto complesse e il rischio è che i cittadini rinuncino ai vantaggi fiscali perché devono affrontare procedure burocratiche eccessivamente stringenti. Non tutti, ad esempio, hanno confidenza con le modalità di trasmissione telematica dei documenti, o ad esempio con i “paletti” da rispettare per rientrare nei bonus.
Prima di avviare i lavori di ristrutturazione e sperare di ottenere le agevolazioni, dunque, è opportuno comprendere bene a cosa si va incontro. In un recente articolo del Corriere compare un esempio concreto proprio a questo proposito. In sostanza, attualmente gli adempimenti per accedere ai bonus sono 21, e in caso di cessione del credito da parte di una banca si arriva anche fino a 35. Ecco dunque un piccolo vademecum per comprendere qual è la procedura d’accesso ai bonus e come fare a espletare tutta la pratica nel modo corretto.
Bonus casa, fai così o saranno guai: ecco quali documenti devi produrre
Come anticipato all’inizio di questo articolo, oggi i bonus edilizi consentono di risparmiare cifre considerevoli a chi desidera ristrutturare la casa e aumentare l’efficienza energetica della stessa. Condizione questa che non è obbligatoria “sulla carta” ma che a causa della normativa UE “case green” di fatto costringe i proprietari a intervenire per non veder penalizzato il valore del proprio immobile. Ecco che i bonus edilizi possono rappresentare una via d’uscita meno indolore.
Chi intende effettuare i lavori, però, deve sapere innanzitutto che la classe energetica deve salire di almeno due punti, e questo comporta una notevole spesa. Accade col Superbonus, che come sappiamo oggi è ancora disponibile sebbene lo sgravio fiscale non sia più del 100%. Una volta deciso di aderire al Superbonus, all’ecobonus o ad altri bonus edilizi, il proprietario deve produrre molti documenti, tra cui:
- Comunicazione di inizio lavori e in alcuni casi la Scia (Segnalazione certificata di inizio lavori) o permesso di costruire.
- Effettuare i pagamenti tramite “Bonifico parlante”, che prevede la compilazione di appositi moduli.
- Comunicazione all’Asl, in caso di ponteggi o scavi che hanno altezze o profondità rilevanti
- Certificazione Soa (Servizi organizzativi aziendali) in cui si elencano le imprese subappaltanti; questa certificazione è obbligatoria per lavori di importo superiore a 516 mila euro.
- Certificazione della congruità della spesa effettuata per i lavori in merito alle caratteristiche degli stessi.
- Comunicazione telematica all’Enea, in caso i lavori prevedano interventi nel comparto efficienza energetica.
- Autocertificazione del diritto ad accedere al bonus in caso chi effettua i lavori non sia il proprietario.
- Comunicazione delle spese effettuate; chi non adempie rischia una multa di 10 mila euro.
Queste sono solo alcune delle procedure da effettuare in caso di accesso ai bonus edilizi, quindi il consiglio è di affidarsi a un professionista in modo da non cadere in errore e ricevere sanzioni.