Non tutti dobbiamo attendere di avere 67 anni per poter andare in pensione: alcune categorie possono smettere di lavorare già a 62 anni.
Stai male solo all’idea di dover continuare a lavorare fino al raggiungimento dei 67 anni? Non ti preoccupare: forse potrai smettere di timbrare il cartellino e goderti la tua pensione molto prima. Alcune categorie di lavoratori, infatti, hanno diritto alla pensione anticipata ad appena 62 anni.
L’età pensionabile è stata portata a 67 anni nel 2011, dall’ex ministro del lavoro Elsa Fornero. Tutti ricorderemo l’ex ministro comunicare la sua riforma delle pensioni tra le lacrime. E di lacrime, forse, ne abbiamo versate noi più ancora di lei. Infatti, dover continuare fino a quasi 70 anni, piace a ben pochi.
Non solo: più tardi i lavoratori possono andare in pensione e più aumenta la disoccupazione tra i giovani. Molti, infatti, scelgono di andare all’estero e di restare là in cerca di migliori opportunità di carriera. Ad oggi la legge Fornero è ancora in vigore ed è escluso che verrà cancellata nel breve periodo.
Pertanto, al momento, la maggior parte di noi non potrà smettere di lavorare prima di aver compiuto 67 anni. Ma c’è una categoria che, invece, può ritirarsi molto prima: in certi casi addirittura prima dei 62 anni.
Il tuo sogno è andare in pensione presto e goderti la tua famiglia e i tuoi hobby? Forse puoi farlo: tutto dipende dal tipo di lavoro che svolgi. Infatti, alcune categorie di lavoratori hanno diritto ad andare in pensione con ben 5 anni di anticipo rispetto a quanto stabilito dalla legge Fornero.
Chi lavora di notte può andare in pensione, in alcuni casi, ancora prima di aver spento 62 candeline sulla torta. I lavori notturni, infatti, rientrano nella categoria dei lavori usuranti purché vengano svolti per un certo numero di anni, per un certo numero di giorni nell’arco dell’anno e per un certo numero di ore.
Per quanto riguarda gli anni è necessario che la mansione usurante sia stata svolta per almeno 7 anni – anche non consecutivi – nell’arco degli ultimi 10; per quanto riguarda l’orario è necessario che il turno di lavoro sia di almeno 7 ore consecutive tra la mezzanotte e le 5 del mattino.
Per quanto riguarda il numero di notti lavorate nel corso dell’anno, invece, dipende dal tipo di contratto in quanto i lavoratori dipendenti devono sottostare a determinate regole, per i lavoratori autonomi, invece, valgono altre regole. I lavoratori dipendenti che lavorano almeno 78 notti nel corso dell’anno possono beneficiare di Quota 97,6 che prevede la possibilità di andare in pensione a soli 61 anni e 7 mesi con almeno 35 anni di contributi.
Per i lavoratori autonomi che lavorano sempre almeno 78 notti all’anno, invece, c’è Quota 98,6: possono andare in pensione sempre con 35 anni di contributi ma un anno più tardi, cioè a 62 anni e 7 mesi. In entrambi i casi un bel vantaggio rispetto ai 67 anni richiesti dalla legge Fornero.
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