Pesto in vasetto Pesto in vasetto

Pesto del supermercato, tra i migliori ce n’è uno del discount: inutile spendere tanto

Il pesto alla genovese: un’analisi di Altroconsumo sui migliori marchi. Ecco la classifica, nome per nome

Il pesto alla genovese è un condimento iconico della tradizione culinaria italiana, amato non solo nel Bel Paese ma anche all’estero. Tuttavia, con l’abbondanza di varianti disponibili sugli scaffali dei supermercati, la scelta del miglior pesto può risultare complessa. Altroconsumo, un’associazione italiana che si occupa di tutela dei consumatori, ha recentemente condotto un’indagine su 31 marchi di pesto alla genovese per determinare quali siano le opzioni migliori per i consumatori. I risultati potrebbero sorprendere: solo 9 di questi hanno ottenuto una valutazione di qualità “media”, mentre nessuno ha raggiunto un livello di qualità considerato “buono” o “ottimo”.

Per stilare la classifica, Altroconsumo ha analizzato due aspetti fondamentali: i valori nutrizionali e la lista degli ingredienti. In particolare, l’associazione ha impiegato il sistema Nutriscore, un metodo di etichettatura nato in Francia e adottato anche in altri Paesi europei, che valuta gli alimenti in base al loro contenuto calorico, di zuccheri, sali, fibre, e proteine. Prodotti con un alto contenuto di grassi saturi, zuccheri e sale sono penalizzati, mentre quelli ricchi di fibre, proteine e ingredienti freschi come frutta e verdura ottengono un punteggio migliore.

Un altro elemento cruciale nell’analisi è stata la lista degli ingredienti, con particolare attenzione agli aromi e agli additivi utilizzati. Gli additivi sono stati classificati in base alla loro accettabilità, con una particolare penalizzazione per quelli considerati poco raccomandabili o da evitare. Anche gli aromi hanno giocato un ruolo nella valutazione: quelli di natura sintetica sono stati penalizzati rispetto agli aromi naturali.

La classifica finale di Altroconsumo

Dopo un’attenta analisi, Altroconsumo ha rivelato la sua classifica finale. Al top della lista, con un punteggio di 53 su 100, troviamo il pesto alla genovese di Selex e De Cecco, entrambi venduti ad un prezzo medio di 0,32 euro per porzione. Seguono Gustato (MD), Fior Fiore Coop, Carrefour, Barilla (sia nella versione classica che senza aglio), e due varianti de Il Viaggiator Goloso, di cui una senza aglio. Questi pesti rappresentano la “crema” della selezione, ma è importante notare che la loro qualità è valutata solo come “media”, segnalando un margine di miglioramento per l’intero settore.

Pesto supermercato
La classifica di Altroconsumo sul pesto in vasetto – (altaformazionemusicale.it)

D’altra parte, il resto dei marchi testati ha ricevuto una valutazione di qualità bassa. Tra questi troviamo Beretta, Coop, Baresa (Lidl), Delizie dal Sole (Eurospin), Star, Esselunga, Conad, Buitoni, e Giovanni Rana. Questi prodotti non hanno soddisfatto i criteri stabiliti da Altroconsumo, posizionandosi in fondo alla classifica.

Il test di Altroconsumo evidenzia alcune criticità nel mercato del pesto alla genovese confezionato. Il fatto che nessun prodotto abbia raggiunto una valutazione di qualità buona o ottima suggerisce che ci sia spazio per migliorare sia la composizione degli ingredienti che i valori nutrizionali. Questo è un punto importante per i consumatori che cercano opzioni più salutari e autentiche.

Inoltre, questa analisi sottolinea l’importanza di leggere attentamente le etichette dei prodotti alimentari. Ingredienti come l’olio di oliva, il basilico genovese DOP, il formaggio parmigiano reggiano, e i pinoli, che sono tipici della ricetta tradizionale, dovrebbero essere in cima alla lista degli ingredienti di un buon pesto. Tuttavia, molti prodotti commerciali utilizzano ingredienti sostitutivi di qualità inferiore o additivi per ridurre i costi, a scapito del sapore autentico e della salute.

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