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Quanto guadagna un collaboratore scolastico: la cifra netta a tempo pieno

Il collaboratore scolastico è uno dei punti di riferimento degli istituti scolastici, ma qual è il suo guadagno a tempo pieno?

Da molti conosciuto come modello, lui svolge un ruolo importantissimo nelle scuole italiane, dato che contribuisce al corretto funzionamento di tutta la struttura. Gli vengono d’altronde affidati compiti di assistenza, sorveglianza e pulizia. All’interno del personale ATA,  ci sono però molte altre figure – non docenti – che rappresentano un vero caposaldo della scuola. Si pensi ad esempio agli assistenti tecnici e amministrativi. Il collaboratore svolge invece mansioni di supporto e ha una grande responsabilità anche in termini di sicurezza e vigilanza.

Molti si sono sempre domandati quale fosse il suo stipendio, anche perché è risaputo che il suo è un lavoro a tempo pieno.

Ecco quanto guadagnano i collaboratori scolastici

Su coloro che svolgono il ruolo di collaboratore scolastico si può dire che esiste uno stipendio base che varia però in base all’anzianità di servizio e all’inquadramento contrattuale. Al momento, la loro retribuzione lorda annuale si aggira intorno ai 16.427,76 euro per chi è stato appena assunto. Ci sarebbe quindi uno stipendio lordo mensile di circa 1370 euro, che viene distribuito su 12 mensilità più la tredicesima. In caso di aumento dell’anzianità, i collaboratori possono invece accedere a degli scatti biennali che vanno ad aumentare il loro stipendio.

Ecco quanto guadagna un collaboratore scolastico – altaformazionemusicale.it

C’è da dire quindi che il loro salario può arrivare a superare – dopo diversi anni di servizio – a 21.000 euro lordi annui. Oltre allo stipendio base, i collaboratori possono anche ricevere delle indennità, che solitamente vanno ad aumentare il valore del compenso netto, come ad esempio la CIA. Non tutti sanno inoltre che ci sono delle opportunità di crescita per i collaboratori scolastici, che sono spesso chiamati a partecipato a dei concorsi interni che permettono loro di avanzare a delle posizioni superiori, diventando così operatore scolastico, assistente amministrativo oppure tecnico.

In caso di riuscita, vanno quindi a migliorare sia la responsabilità del lavoro che il loro stipendio, con un’anzianità di servizio che dà la possibilità di accedere alle posizioni economiche. Si tratta di attività lavorative – con un’autonomia lavorativa – che permettono loro di svolgere delle mansioni più complesse in aggiunta ai compiti previsti dal loro profilo. Il personale che viene collocato in graduatoria acquisisce quindi la prima posizione economica dopo che ha frequentato, con esito positivo, uno specifico corso di formazione. In Italia ci sono insomma tantissimi collaboratori scolastici, che rappresentano un vero e proprio punto di riferimento per insegnanti e studenti.

Stefania Meneghella

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