Graffette nella merenda Graffette nella merenda

Scoperta choc nella merenda più consumata dai bambini: rischio ricovero, se ce l’hai buttala subito

Merenda con sorpresa amara: tre bambini finiscono in ospedale per averle mangiate. Ecco cosa hanno trovato dentro. 

Immaginate una tranquilla giornata all’oratorio, dove i bambini giocano spensierati. Una mamma premurosa distribuisce merendine ai suoi figli e ai loro amici, ignara di ciò che sta per accadere. Purtroppo, quella che doveva essere una dolce merenda si trasforma in un incubo.

Tutto ha inizio il pomeriggio del 2 aprile. Uno dei bambini, mentre addenta il suo panino, avverte qualcosa di strano tra i denti. Inizialmente, l’episodio viene sottovalutato: la madre pensa possa trattarsi di un semplice inconveniente e invita il piccolo a gettare via il boccone sospetto. Ma, col passare delle ore, la situazione prende una piega inaspettata.

Merendine ritirate dai supermercati, grave scoperta​

In serata, alcuni dei bambini iniziano a lamentare dolori addominali. La preoccupazione cresce, ma il vero colpo di scena arriva quando la stessa madre, assaggiando uno dei panini avanzati, sente qualcosa di duro in bocca. Spezzando il dolce, scopre con sgomento diverse graffette da ufficio conficcate nell’impasto. Un brivido corre lungo la schiena: come sono finite lì dentro?

La mattina seguente, l’ansia spinge la donna a portare il figlio al Pronto Soccorso dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Una radiografia rivela che il bambino ha già espulso naturalmente le graffette ingerite, senza riportare lesioni interne. Un sospiro di sollievo, ma la paura rimane. Anche gli altri due bambini coinvolti vengono sottoposti a controlli simili, dopo che i genitori, allertati dalla vicenda, trovano tracce delle graffette nelle feci dei loro figli. E’ accaduto a Spinea, in provincia di Venezia, le merendine incriminate sono dei panini al cioccolato.

Merenda ritirata dai supermercati
Finiscono all’ospedale dopo aver consumato delle merendine del supermercato (altaformazionemusicale.it)

Determinata a far luce sull’accaduto, la madre si rivolge al punto vendita dove aveva acquistato le merendine, chiedendo il ritiro immediato del prodotto dagli scaffali. Di fronte a una risposta insoddisfacente, decide di sporgere denuncia ai Carabinieri. Entrano in scena i Nas di Treviso, che avviano un’indagine per capire come sia potuta avvenire una contaminazione del genere. Nel frattempo, il lotto incriminato viene ritirato dal commercio per precauzione.

Questo episodio solleva interrogativi inquietanti sulla sicurezza alimentare e sui controlli nella produzione di prodotti destinati ai più piccoli. Come possono oggetti pericolosi finire in alimenti confezionati? E soprattutto, quali misure verranno adottate per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro?

Fortunatamente, in questo caso, tutto si è risolto senza gravi conseguenze. Ma l’episodio rimane un campanello d’allarme per genitori e produttori: la sicurezza dei nostri bambini deve essere sempre al primo posto.

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