Screenshot Whatsapp, fai molta attenzione: direttamente in Tribunale. altaformazionemusicale.it
Fai molta attenzione: finisci direttamente in tribunale. Ecco cosa rischi con gli screenshot. Si tratta di una novità assoluta.
Nell’era della digitalizzazione, anche la legge deve adeguarsi e trovare nuovi sistemi di controllo e di tutela per i cittadini e, in generale, per le vittime. Proprio per questo motivo, c’è una continua trasformazione, un’evoluzione costante che porta, talvolta, alla nascita di una giurisprudenza ritenuta “sorprendente”, proprio perché innovativa e, al passo con i tempi.
Di fatto, il diritto è chiamato ad evolversi e ad adeguarsi al tessuto sociale, trovando soluzioni ai problemi più diffusi. Proprio in tale cornice si inserisce una rivoluzionaria sentenza della Corte di Cassazione, con la quale i giudici hanno per la prima volta, stabilito che i messaggi scambiati su WhatsApp possono essere usati come prove documentari nel processo civile, fatta salva l’ipotesi di contestazione di autenticità. Cosa cambia in concreto?
Molto semplicemente significa che, nel corso di ipotetiche indagini fiscali, possono essere oggetto di ispezione anche le conversazioni di WhatsApp. Si tratta di una vera e propria rivoluzione giuridica che ha sollevato già molte critiche a causa delle implicazioni concernenti la privacy. Ma quando una conversazione può essere considerata una prova valida? Affinché le conversazioni WhatsApp, cristallizzate in uno screenshot, possano essere considerate attendibili, è necessario che soddisfino alcuni requisiti importantissimi.
In prima istanza, è necessario che i messaggi provengano da un dispositivo identificabile e che possa essere facilmente attribuibile ad uno specifico soggetto. In secondo luogo, è imprescindibile che il contenuto della conversazione sia privo di manipolazioni, dunque integro e non alterato nel contenuto o nella forma.
Come già accennato, nonostante questa rivoluzione giurisprudenziale possa essere vantaggiosa per il Fisco ha sollevato molti dubbi. Alcuni parlano del rischio di abusi o errori, ad esempio uno screenshot potrebbe essere estrapolato dal contesto. Altri ancora, parlano di violazione della privacy. Tuttavia, è chiaro che spetta al Giudice operare un bilanciamento tra il diritto alla riservatezza della persona e l’interesse pubblico alla lotta all’evasione fiscale.
Dunque, questa innovativa esposizione della Corte di Cassazione ha già spaccato l’opinione pubblica a metà. Non deve sorprendere, infatti, ogniqualvolta i Giudici si esprimono con orientamenti che divergono da quelli consolidati, possono sorgere legittimamente delle critiche. Ciò che è importante è ricordare che, ciascuna sentenza può essere oggetto di diverse vedute di pensiero e, dunque criticata, ma sempre rispettata.
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