Quanto guadagna in Italia un insegnante di sostegno? Ci sono molti dubbi al riguardo, ecco dunque la verità.
Lavorare come insegnante di sostegno è complesso. Questa figura professionale ha infatti, un ruolo cruciale all’interno del sistema scolastico italiano.
Supporta, infatti, gli alunni con disabilità o con necessità educative singolari, la sua funzione è dunque imprescindibile per salvaguardare l’inclusione e la possibilità per gli studenti di avere un’istruzione adeguata e, qualitativamente identica a quella degli altri.
Tuttavia, c’è molta disinformazione al riguardo, alcuni infatti pensano erroneamente che, gli insegnanti di sostegno, in realtà non siano docenti bensì dipendenti del Comune o che siano degli assistenti sociali.
Non c’è nulla di più sbagliato: gli insegnanti di sostegno sono, infatti, inquadrati nel ruolo di insegnanti della scuola pubblica e, quindi la loro retribuzione è disciplinata dal contratto collettivo nazionale di lavoro del settore scuola.
Scuola, qual è lo stipendio netto di un insegnante di sostegno: le cifre
Gli stipendi degli insegnanti sono condizionati quindi da diversi fattori, dall’anzianità di servizio, dall’istituto presso cui operano, (scuola dell’infanzia primaria, secondaria di primo o di secondo grado) e dagli eventuali incarichi aggiuntivi.

In genere, uno stipendio medio di un insegnante di sostegno, che ha appena iniziato la sua carriera, è di circa 800 euro mensili. Dopo circa 20 anni di esperienza professionale può arrivare a 1.500 euro, con una retribuzione annua lorda di 25.400 euro.
Un insegnante di sostegno della scuola dell’infanzia e primaria percepisce, uno stipendio medio di circa 1,400 euro al mese. Quelli di sostegno della scuola secondaria 1.600 euro mensili.
Mentre, gli insegnanti della scuola secondaria di secondo grado percepiscono uno stipendio di 1.650 euro mensili e, coloro che hanno maturato 35 anni di servizio, hanno uno stipendio di 1.800 euro al mese.
Si tratta di un lavoro molto delicato, gli insegnanti di sostegno svolgono un ruolo importantissimo per la salvaguardia dei diritti delle persone fragili e con difficoltà. Su tale figura professionale sono sorti molti pregiudizi a causa della disinformazione e del dilagare delle fake news.
Come accennato in precedenza, infatti, c’è chi ritiene erroneamente che gli insegnanti non appartengano al comparto scuola e che per tale ragione, dunque, percepiscano stipendi più bassi. Come ampiamente illustrato, è un pregiudizio che non ha motivo di esistere.
In sintesi, dunque, gli insegnanti di sostegno percepiscono una retribuzione in base alle specificità della professione, degli anni di servizio maturati, del grado di istruzione presso cui prestano servizio, degli incarichi aggiuntivi e così via.