Quando un genitore decide di sostenere economicamente un figlio, è bene sapere cosa scrivere nel bonifico e quali documenti conservare per evitare problemi con il Fisco.
Non è raro che un genitore, nel momento in cui un figlio decide di comprare casa o cambiare auto, scelga di dargli una mano concreta. In molti casi si tratta di cifre importanti, inviate tramite bonifico, magari con entusiasmo e senza troppi pensieri. Eppure, anche se si tratta di un gesto del tutto legittimo, ci sono alcune accortezze tecniche da seguire. Perché, se compilato male o accompagnato da una causale ambigua, quel bonifico può insospettire l’Agenzia delle Entrate. Basta poco per farlo nel modo giusto. E basta altrettanto poco per sbagliare.
Quando un padre o una madre mandano soldi a un figlio perché possa acquistare un bene – come un appartamento o un’auto – non si configura una vendita né un prestito, ma una donazione indiretta. Questo tipo di operazione non prevede il passaggio diretto del bene, ma solo del denaro che serve per comprarlo. E se l’importo non supera il milione di euro, non serve il notaio. Basta un bonifico fatto bene. Ma quel “bene” non è scontato. È importante che l’operazione sia tracciabile, cioè che avvenga attraverso un sistema che permetta di ricostruire origine, destinatario e scopo del trasferimento. Serve anche che ci sia una causale chiara, scritta senza giri di parole, che spieghi perché quei soldi vengono inviati. Questo non solo per tutelarsi in caso di controlli, ma anche per evitare equivoci futuri. Ad esempio tra familiari, o in caso di successione.
Se tutto è chiaro e documentato, il Fisco non considera questi soldi come reddito imponibile. Ma se mancano spiegazioni, o se si usano espressioni vaghe come “versamento”, può scattare una segnalazione automatica o, nei casi peggiori, una verifica.
Le causali da usare (e quelle da evitare)
Scrivere la causale giusta nel bonifico è forse la parte più importante di tutta l’operazione. Bisogna dire chiaramente perché si stanno mandando quei soldi. Le formule più adatte, nel caso di un aiuto per comprare casa o auto, sono:
Donazione per acquisto prima casa di [Nome e Cognome]
Regalo per acquisto auto a favore di [Nome e Cognome]
Sostegno economico per acquisto immobile intestato a [Nome e Cognome]
Sono tutte espressioni che non lasciano spazio a dubbi. Il denaro viene indicato chiaramente come “donazione” o “regalo”, il beneficiario è indicato per nome, e lo scopo è definito.
Da evitare invece frasi generiche o ambigue come “bonifico familiare”, “prestito”, “anticipo” o, peggio ancora, lasciare il campo vuoto. Anche se può sembrare irrilevante, la causale ha valore legale, e un errore può complicare molto la vita in caso di controlli o contenziosi.
Un altro consiglio utile: se i genitori prevedono di fare più bonifici nel tempo, meglio usare sempre la stessa formula, così da mostrare coerenza e costruire una documentazione lineare.
In caso di controlli, come dimostrare che si tratta di una donazione
Capita raramente, ma può succedere che l’Agenzia delle Entrate chieda chiarimenti su un bonifico di importo elevato. In quel caso, il contribuente deve dimostrare la natura non reddituale del denaro ricevuto. Se il bonifico è stato fatto con una causale ben scritta, già questo può bastare. Ma per maggiore sicurezza, è utile tenere da parte qualche documento: l’atto di acquisto dell’auto o della casa, eventuali preventivi, o anche una semplice ricevuta. Meglio conservare tutto per qualche anno.

Se il denaro è stato ricevuto da un figlio, non va dichiarato nel 730 o nel modello Redditi, proprio perché non è un reddito, ma una donazione tra familiari. I problemi iniziano solo se non si riesce a dimostrare il motivo per cui quei soldi sono arrivati. In quel caso, l’importo potrebbe essere considerato un introito non dichiarato, con relative sanzioni.
Fare tutto in modo trasparente, invece, evita ogni rischio. Non servono certificati, atti o timbri. Serve solo un po’ di precisione.
Bonificare una somma a un figlio per aiutarlo a compiere un passo importante, come comprare casa o cambiare macchina, è un gesto prezioso. Ma va fatto bene. Basta una causale sbagliata per trasformare un regalo in un potenziale grattacapo. Ecco perché, anche nei rapporti più stretti, un po’ di attenzione può fare la differenza.