Il futuro della sanità pubblica è incerto. Federsanità punta su un progetto innovativo con una grande corporation tecnologica.
Istituito nel 1978, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ha garantito a lungo l’accesso universale alle cure. Negli ultimi anni però la sua sostenibilità è stata messa a dura prova da diversi fattori, congiunturali e strutturali. Tra i primi possiamo senz’altro annoverare la pandemia da Covid-19, che ha stressato pesantemente una struttura già molto indebolita.
Nel capitolo dei fattori strutturali possiamo includere sicuramente il progressivo invecchiamento della popolazione di un’Italia dove si vive sempre più a lungo e si nasce sempre di meno. Il SSN deve fare i conti anche con l’aumento delle malattie croniche e le aspettative sempre crescenti di una popolazione anziana nei confronti della qualità dei servizi sanitari.
In un contesto difficile come questo Federsanità, l’associazione che rappresenta le aziende sanitarie e gli enti locali, ha lanciato un progetto futuristico insieme a una grande multinazionale del settore tech. La collaborazione col colosso tecnologico mira a rinnovare in meglio il SSN. Si parla di una grande trasformazione all’insegna dell’innovazione digitale, in modo da garantire la futura sostenibilità della sanità italiana.
Federsanità lancia il progetto salva-SSN insieme a una grande multinazionale tech
Sono tante le sfide che si presenteranno nei prossimi anni sulla strada del Servizio Sanitario Nazionale. Per questa ragione Federsanità ha avviato una collaborazione con Toyota Motor Italia per apprendere dalla nota multinazionale automobilistica le “best practice” di un modello celebre in tutto il modo per le sue strategie di efficientamento dei processi e ottimizzazione delle risorse.

Parliamo della corporation giapponese leader in Giappone e nel mondo (1 automobile su 4 nel Paese nipponico è targata Toyota), con una consistente fetta di mercato sia in Europa che negli Stati Uniti. «Il settore sanitario è chiamato a un ripensamento» ha detto il presidente di Federsanità, Fabrizio D’Alba. Il dialogo con la multinazionale giapponese dell’automotive nasce da queste premesse.
«Toyota ci ha dato tanti spunti in materia di modelli organizzativi e di gestione, oltre a mostrarci plasticamente il funzionamento della loro parte logistica», ha spiegato D’Alba prima di aggiungere: «La sostenibilità del nostro SSN è oramai una necessità». L’innovazione insomma come soluzione alle tante sfide della sanità italiana.
Dal canto suo Vincent Van Acker, Direttore generale di Kinto Italia (il brand dei servizi di mobilità lanciato da Toyota), ha parlato di una «grande sfida» che permetterà all’azienda tutta di «rivolgerci al cliente finale non solo attraverso la mobilità sostenibile ma anche attraverso servizi di qualità e grande rispetto nei suoi confronti». A promuovere l’incontro è stata Nomos, società di consulenza e formazione per le imprese.