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Trovati PFAS cancerogeni nell’acqua potabile: massima allerta per questi cittadini

Acqua potabile a rischio trovati PFAS cancerogeni: ecco cosa sta succedendo e cosa sapere, i dettagli e le curiosità 

Oggigiorno uno dei temi che tendiamo a sottovalutare ma che si rivela importantissimo per la salute ei cittadini ma soprattutto dei bambini è proprio l’acqua potabile. Bere acqua potabile è un sistema che abbiamo cercato di analizzare più volte in quanto una pratica molto sviluppata e comune ma ultimamente, i problemi relativi a ciò stanno diventando sempre più insistenti: andiamo a vedere cosa è successo di recente proprio in una Regione d’Italia.

L’acqua potabile o meglio conosciuta come quella che solitamente esce dal nostro rubinetto di casa dovrebbe essere sicura in quanto vi sono stati fatti, sin dal principio, dei controlli accurati su questo che hanno spesso definito che sia sicura e che tutti i bambini potrebbero berla senza avere problemi di salute gravi.

Il tempo passa, la tecnologia avanza e i problemi però non sono del tutto risolti proprio perché alcuni esperti hanno identificato delle anomalie che non vanno assolutamente trascurate e che potrebbero creare danni futuri ai moltissimi lettori che ci seguono.

Proprio perché ci teniamo a voi lettori, abbiamo deciso di parlarvi di un problema molto grave trovato in questa Regione d’Italia a cui, se ne fai parte, non devi assolutamente sottovalutare: andiamo a scoprire i dettagli e le curiosità.

Acqua potabile, fai attenzione a questo PFAS: ecco dove si trova

Nel corso di un’accurata indagine  condotta da Greenpeace Italia, nell’ambito del progetto “Acque senza Veleni”, pare che in una delle acque di questa Regione d’Italia vi è la presenza di PFAS, un batterio carcerogeno oltre la somma di  PFOA, il PFOS e il TFA. Bisogna certo dire che questo rappresenta uno dei problemi più gravi degli ultimi anni.

Trovati PFAS cancerogeni nell'acqua potabile
Trovati PFAS cancerogeni nell’acqua potabile-altaformazionemusicale.it

Se ti stai chiedendo qual è la Regione d’Italia colpita ti diciamo subito che si tratta proprio del Friuli Venezia Giulia. Greenpeace Italia ha condotto un’indagine indipendente tra settembre e ottobre 2024, analizzando 260 campioni prelevati in 235 comuni italiani, tra cui proprio 8 di questa Regione e nonostante di base possono sembrare regolare, si evidenziano delle anomalie circa questo batterio.

Inoltre, il PFOA varia da 1,3 a 2,4 ng/l, mentre TFA (acido trifluoroacetico) è stato riscontrato con le diverse concentrazioni dai 54,6 ai 58, 8 ng/l nelle zone di Gorizia, Udine, Trieste, Manzano e Monfalcone. Facciamo molta attenzione a non sottovalutare il problema.

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