Che cosa accade al corpo, se manca la vitamina D? In molti se lo chiedono, scopriamo dunque quali sono le possibili conseguenze.
La vitamina D è una sostanza molto importante per il nostro corpo, una vitamina di tipo liposolubile. Essa ha dei benefici essenziali per l’organismo, in particolare a livello di salute.
Essa regola il metabolismo del calcio, e per questa ragione fa molto bene alle ossa, ed è anche importante per controllare i livelli di calcio e fosforo nel sangue. La vitamina D si trova in diversi cibi, ma in modo molto esiguo, come ad esempio, nei pesci grassi, latte, uova, fegato, ecc. L’olio di fegato di merluzzo, invece, ne contiene molta.
Di solito, essa si accumula soprattutto esponendosi ai raggi del sole, e bisogna integrarla in particolari condizioni come ad esempio nel periodo della gravidanza, ecc. Il fabbisogno di questa vitamina dipende dall’età, e anche dallo stato di salute della persona, e cioè se ha un deficit di essa o meno.
Come detto, la vitamina D è importante per diverse parti del nostro organismo e ne influenza il benessere.
Quando si presentano livelli bassi di questa vitamina, che per la pelle funge da nutriente di un certo rilievo, e anche per ossa e mente, possono crearsi dei problemi a livello di salute. E non si parla solo di affaticamento, come spiega l’endocrinologa Fernanda Machado a Saude em Dia. In realtà, la vitamina D svolge un ruolo essenziale per il nostro sistema immunitario, e quando ve ne è mancanza, si può diventare più vulnerabili.
Infatti, il rischio che si corre è di contrarre infezioni più facilmente. Ci sono dei segnali che fanno capire che c’è una carenza di vitamina D nel proprio organismo, ed è bene farvi caso, e non ignorarli, per intervenire prontamente. Tra i segni c’è la caduta di capelli, oppure può svilupparsi depressione.
Inoltre si rischia anche di esporsi a malattie intestinali di tipo infiammatorio, malattie autoimmuni, del cuore, neurodegenerative, virus ecc. «La vitamina D può essere ottenuta attraverso il cibo, ma viene sintetizzata principalmente attraverso la pelle», spiega la dottoressa. «La pelle scura può avere più difficoltà a sintetizzare la vitamina D, ma, in media, l’esposizione ai raggi ultravioletti di intensità da quattro a cinque, per un periodo di 15 minuti o più, permette l’attivazione della provitamina presente nella pelle».
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