Guillermo Mariotto, volto noto di “Ballando con le Stelle”, ha una storia profonda che ha commosso il pubblico.
È uno dei pilastri dello show di Milly Carlucci, “Ballando con le Stelle“: lo stilista venezuelano è da sempre giudice del programma danzante di Rai 1, che ha visto la partecipazione, in tutti questi anni, di molti personaggi di spicco del mondo dello spettacolo e non solo.
Guillermo Mariotto ha commentato tantissime performance, sempre in maniera rispettosa e delicata, conquistando i telespettatori. Ogni concorrente porta con sé il proprio bagaglio personale e la propria storia, e l’amato giudice ne ha sempre tenuto conto.
Quello che è certo è che anche lui ha una storia molto significativa da raccontare, iniziata con dolore ma che poi si è rivelata un punto di forza che Guillermo custodisce nel profondo del suo cuore.
Guillermo Mariotto e quella malattia infantile che lo ha fortificato
Forse non tutti sanno che il giudice di “Ballando con le Stelle”, Guillermo Mariotto, ha alle spalle un’esperienza molto difficile. Come lui stesso ha raccontato in diverse interviste, durante l’infanzia ha sofferto per problemi di salute, essendo nato con la milza ingrossata.
Questa circostanza lo ha esposto spesso al rischio di leucemia, proprio perché l’organo produceva troppi globuli bianchi, cosa che avrebbe potuto rivelarsi fatale. Un pericolo costante che, però, la sua famiglia ha saputo gestire al meglio, non rivelandogli mai quella sorta di “precipizio” che aveva accanto.
Glielo dissero solo molti anni più tardi, quando, compiuti gli 11 anni, era ormai fuori pericolo. L’infanzia del giudice di “Ballando con le Stelle” non è stata molto rosea per questo motivo: ha trascorso un mese intero in un ospedale, dove veniva sottoposto quotidianamente a dolorose iniezioni di penicillina.
Al suo fianco c’era sua nonna Eleonora, infermiera, che si prese cura di lui sia concretamente sia con le preghiere che rivolgeva sempre a San Paolo. La nonna, inoltre, gli preparava bevande super vitaminiche con arance, carote e barbabietole, che Mariotto beve tuttora, e che lo aiutavano a sentirsi energico.
Questa esperienza difficile lo ha formato e lo ha avvicinato molto alla religione, perché, come ha confessato, ha imparato a riconoscere l’importanza del bene solo dopo aver sperimentato il male.
Mariotto successivamente ha spiccato il volo dedicandosi alle sue passioni, la moda e il design. Per questo motivo ha lasciato la sua Caracas per tuffarsi in una carriera straordinaria, e dopo aver completato gli studi presso il California College of Arts and Crafts di San Francisco, si è stabilito in Italia, dove vive.