Renato Pozzetto ha avuto una carriera di successo, ma è stato vittima anche di un momento difficile da superare.
Avere una carriera di successo lunga decenni e riuscire a entrare per questo nel cuore di persone di tutte le età non è semplice. Le eccezioni però non mancano, soprattutto se si tratta di qualcuno che ha saputo strapparci un sorriso con la sua ironia, utile anche per sdrammatizzare i momenti difficili. Renato Pozzetto rientra pienamente in questa categoria.
“Un povero ricco”, “Le comiche”, “La casa stregata” e “Grandi magazzini” sono solo alcune delle sue pellicole più amate, che ancora oggi vengono riproposte in replica. Anzi, recentemente l’attore ha saputo dimostrare tutta la sua versatilità, dote non comune a tutti, anche lavorando con un regista del calibro di Pupi Avati nel film “Lei mi parla ancora”, dove interpretava un uomo che riusciva ancora a comunicare con la moglie anche se era scomparsa da tempo. Una vicenda che lui sostiene di avere vissuto anche nella sua vita privata.
Renato Pozzetto era davvero legatissimo a sua moglie, Brunella Gruber (da lei ha avuto due figli, Giacomo e Francesca), scomparsa nel 2009. I due avevano un rapporto fortissimo, anche se lei non ha mai accettato di trasferirsi a Roma dove lui spesso si trovava per lavoro, preferiva stare sul Lago Maggiore, dove c’era la casa di famiglia.
Restare solo non è stato semplice, proprio per questo da allora sono soprattutto i suoi familiari più stretti a occuparsi di lui. Questo è accaduto anche nell’estate del 2022, quando l’attore ha avuto un malore improvviso che aveva fatto temere il peggio. A parlarne era stata la cognata Lucia, moglie del fratello Ettore, anche lui scomparso poco tempo prima.
“Lui si trovava a casa quando ha avuto un mancamento – aveva raccontato la donna al settimanale ‘DiPiù’ -. Ha sentito la testa girare e si è trovato a terra. Suo figlio era però in vacanza negli Stati Uniti, per questo ci siamo occupati noi di lui. Ci siamo preoccupati, non è più un ragazzino, dall’ospedale ci hanno però rassicurati”. L’artista era infatti stato ricoverato per accertamenti presso l’ospedale di Circolo di Varese, prima di fare ritorno a casa non appena le sue condizioni lo hanno permesso.
Anzi, era stato lui stesso a rassicurare tutti dopo le dimissioni, con un messaggio sui social che conferma tutta la sua ironia: “Grazie per il pensiero. Tutto bene. Taac”. Chi ha avuto modo di seguirlo nel corso della sua carriera non può non ricordare come quel “Taac” sia stata una delle espressioni tipiche di Artemio, il personaggio che lui ha interpretato ne “Il ragazzo di campagna”, che la usava quando si era ritrovato nel suo appartamento minuscolo in città, dove lui si era sentito realizzato dopo avere trascorso anni di sacrifici in montagna.
Anche in questi casi può quindi essere importante usare l’ironia e provare a sorridere, nonostante a volte la vita ci metta a dura prova.
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