Andare in pensione con pochi anni di contributi non è un’utopia: basta conoscere le modalità di accesso per usufruirne
Nel panorama previdenziale italiano, la pensione di vecchiaia ordinaria si distingue come la misura principale offerta ai lavoratori per garantirsi un sostegno economico al termine della carriera lavorativa.
Questa forma di pensionamento si caratterizza per la sua accessibilità, priva di rigidi vincoli, aperta a chiunque raggiunga i requisiti stabiliti. Tuttavia, le condizioni per accedervi possono variare significativamente, creando un quadro complesso che richiede attenzione per essere compreso appieno.
Il requisito standard per ottenere la pensione di vecchiaia ordinaria prevede che i lavoratori abbiano compiuto 67 anni di età e abbiano accumulato almeno 20 anni di contributi. Queste condizioni resteranno invariate fino al 2026, offrendo una certa stabilità normativa per i lavoratori attuali.
Un aspetto fondamentale è la distinzione tra chi ha iniziato a versare contributi prima del 1996 (sistema retributivo) e chi lo ha fatto dopo (sistema contributivo). Per i lavoratori del primo caso, è richiesto che l’importo della pensione superi l’assegno sociale annuale al momento del pensionamento. Nel 2024, questo importo minimo è fissato a 534,41 euro mensili. La possibilità di pensionarsi con soli 15 o addirittura 5 anni di contributi dipende da specifiche condizioni legate alla carriera lavorativa.
Nel sistema contributivo, esistono opzioni per anticipare la pensione. I lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1995 possono optare per un pensionamento anticipato a 64 anni con 20 anni di contributi, a condizione di raggiungere un importo minimo della pensione pari a tre volte l’assegno sociale, ovvero 1603,23 euro mensili. Inoltre, esiste l’opzione di ritirarsi con soli 5 anni di contributi a 71 anni, un vantaggio significativo per chi ha avuto carriere discontinue.
Le lavoratrici madri possono beneficiare di agevolazioni specifiche. Le donne con uno o due figli possono anticipare l’età pensionabile di 4 mesi per figlio o optare per un calcolo più favorevole della pensione. In presenza di tre o più figli, l’anticipo può arrivare fino a 12 mesi. Queste agevolazioni consentono di uscire dal mercato del lavoro prima, a condizioni economiche migliorate rispetto al sistema standard.
I lavoratori impiegati in occupazioni gravose o usuranti possono accedere al pensionamento anticipato a 66 anni e 7 mesi con almeno 30 anni di contributi effettivi. Questo meccanismo esclude i contributi figurativi e non applica l’aumento dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita introdotto nel 2019, fornendo un ulteriore vantaggio per chi svolge lavori fisicamente impegnativi.
Le deroghe Amato, sebbene complesse da attuare, consentono il pensionamento con soli 15 anni di contributi, a condizione che questi siano stati accumulati entro il 31 dicembre 1992. Sono incluse anche situazioni di contribuzione discontinua o interrotta, con particolari requisiti di anzianità contributiva.
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